C’è poco da stare allegri quando un nemico e un ex-nemico della farmacia firmano un’alleanza che li mette dalla stessa parte. E c’è da stare ancora meno allegri se a fare da terreno dell’intesa è l’e-commerce, spina nel fianco di parecchi farmacisti titolari. Avrà dunque fatto alzare parecchie antenne l’accordo siglato ieri da Poste Italiane e Amazon per il recapito a domicilio dei prodotti acquistati online: l’intesa, che copre l’intero territorio nazionale, ha validità triennale, è rinnovabile per altri due e mira ad assicurare la pronta consegna degli articoli ordinati sulla piattaforma di Amazon; non a caso, l’accordo impegna Poste Italiane a recapitare fino alle 19.45 di sera, week end compresi.
«Poste Italiane» recita una nota diffusa ieri «assicurerà il servizio attraverso la capillare presenza sul territorio dei suoi oltre 30 mila portalettere, dal corriere espresso Sda e dalla flotta MistralAir, la compagnia aerea del Gruppo». Con questo accordo, prosegue il comunicato, Poste Italiane incrementa lo sviluppo dell’e-commerce in Italia con positive ricadute sugli investimenti in tecnologia e sull’occupazione. Si stima che, sino al 2020, i dipendenti impegnati nella logistica dei pacchi saranno 10 mila.
Nel comunicato non se ne fa menzione, ma è evidente che l’accordo riguarderà tutti i prodotti venduti Amazon, compresi i segmenti di mercato (diversi dal farmaco) sui quali il market place sta diventando un accanito concorrente della farmacia: infanzia, veterinaria, personal care e così via. Poste Italiane, dal canto suo, ha definitivamente dismesso i piani che quattro anni fa l’avevano vista debuttare nell’e-commerce dell’extrafarmaco con Postesalute.it: il portale è ancora attivo e, a quanto pare, continua a fornire servizi online come il pagamento dei ticket e la cartella clinica digitalizzata, ma la parte commerciale è sparita del tutto. Per la farmacia è dunque un ex-nemico che ha deciso di tornare a concentrarsi sul suo “core business” quello dei servizi postali. Che da ieri serviranno al nemico di oggi delle farmacie, Amazon, per far arrivare dappertutto i suoi pacchi. C’è quasi da augurarsi che Poste sia rimasta agli standard dei suoi anni peggiori.