Scattano nuovi paletti nella prescrizione a carico del Ssn dei medicinali destinati alla prevenzione e trattamento della carenza di Vitamina D negli adulti sopra i 18 anni. A piantarli una nuova nota Aifa, la 96, che l’Agenzia del farmaco ha ufficializzato l’altro ieri: le specialità coinvolte sono colecalciferolo, colecalciferolo/sali di calcio e calcifediolo, per i quali la nota ammette l’erogazione rimborsata soltanto in alcuni specifici scenari clinici.
1. Indipendentemente dalla determinazione della 25(OH) D:
– persone istituzionalizzate;
– donne in gravidanza o in allattamento;
– persone affette da osteoporosi da qualsiasi causa o osteopatie accertate non candidate a terapia remineralizzante (vedi nota 79).
2. Previa determinazione della 25(OH) D:
– persone con livelli sierici di 25OHD < 20 ng/mL e sintomi attribuibili a ipovitaminosi (astenia, mialgie, dolori diffusi o localizzati, frequenti cadute immotivate);
– persone con diagnosi di iperparatiroidismo secondario a ipovitaminosi D;
– persone affette da osteoporosi di qualsiasi causa o osteopatie accertate candidate a terapia remineralizzante per le quali la correzione dell’ipovitaminosi dovrebbe essere propedeutica all’inizio della terapia (le terapie remineralizzanti dovrebbero essere iniziate dopo la correzione della ipovitaminosi D);
– una terapia di lunga durata con farmaci interferenti col metabolismo della vitamina D;
– malattie che possono causare malassorbimento nell’adulto.
«L’istituzione della nota 96» ricorda l’Aifa «si colloca nell’ambito delle attività di rivalutazione dell’appropriatezza prescrittiva che hanno condotto la Commissione tecnico-scientifica, sulla base delle evidenze scientifiche disponibili, a ritenere opportuna l’introduzione di nuovi criteri regolatori per la prescrivibilità della vitamina D a carico del Ssn nella popolazione adulta». In attesa di un analogo processo di rivalutazione, conclude l’Aifa, «restano al momento invariate le condizioni di rimborsabilità di tali farmaci nella popolazione pediatrica».