Formazione professionale e informazione scientifica del farmaco (Isf) entrano nell’elenco delle attività regolamentate per la fase 2 dalle Linee guida delle Regioni. E’ la novità che arriva dall’aggiornamento approvato ieri dalla Conferenza dei governatori con il supporto degli uffici di prevenzione dei dipartimenti regionali di Sanità pubblica. La nuova versione delle Linee guida, così, detta le disposizioni preventive da adottare nella riapertura di cinema, parchi, sagre e fiere, servizi per l’infanzia e un’altra decina di attività, che vanno ad aggiungersi a quelle già trattate nella prima uscita (ristorazione; attività turistiche, estetisti e tatuatori, commercio al dettaglio e via a seguire).
«L’aggiornamento» spiega il vicepresidente della Conferenza delle Regioni, il governatore della Liguria Giovanni Toti «offre un quadro di certezze a molti settori che erano in attesa e consente un’applicazione omogenea delle disposizioni su tutto il territorio nazionale, anche nelle specifiche declinazioni regionali». La nuova versione delle Linee guida, spiega poi una nota della Conferenza delle Regioni, è stata inviata al Governo perché proceda all’aggiornamento del Dpcm 17 maggio 2020, per un «coerente coordinamento dei testi».
Per quanto concerne gli informatori medico-scientifici, le Linee guida impongono costante igiene delle mani e utilizzo della mascherina; al termine di ogni incontro va favorito il ricambio d’aria degli ambienti interni, anche se – precisa il documento – «dovranno essere privilegiate le attività da remoto e il contatto a distanza». L’eventuale «attività di persona» dovrà avvenire sempre previo appuntamento, individuando specifici orari che evitino, dove possibile, «intersezioni con altri utenti o pazienti anche negli spazi d’attesa». Infine, dovrà sempre essere rispettata la distanza interpersonale tra informatore e operatore sanitario ed evitato «l’utilizzo promiscuo di oggetti» nell’attività informativa.
In tema di formazione professionale (compresa la formazione permanente) le Linee guida prescrivono invece la rilevazione della temperatura corporea (non obbligatoria), la disponibilità di soluzioni idroalcoliche per l’igiene delle mani «anche in più punti degli spazi dedicati all’attività, in particolare all’entrata e in prossimità dei servizi igienici», la registrazione e conservazione per almeno 14 giorni degli individui che hanno partecipato alle attività «al fine di consentire alle strutture sanitarie competenti di individuare eventuali contatti». Inoltre, dovrà essere privilegiata, laddove possibile, l’organizzazione delle attività in gruppi il più possibile omogenei (per esempio utenti della stessa azienda) e l’utilizzo di spazi esterni, soprattutto nelle attività pratiche. In ogni caso, «gli spazi destinati all’attività devono essere organizzati in modo da assicurare il mantenimento di almeno un metro di separazione tra gli utenti». Tutti i partecipanti, infine, dovranno indossare la mascherina a protezione delle vie respiratorie per tutta la durata delle attività e procedere ad una frequente igiene delle mani con soluzioni idro-alcoliche.