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Governance del farmaco, il Ministro convoca il Tavolo. E la filiera non c’è

2 Agosto 2018

Previsioni dei giorni scorsi pienamente confermate: il Tavolo sulla governance farmaceutica annunciato la settimana scorsa dal ministro Grillo si è insediato al dicastero della Salute senza rappresentanti della filiera del farmaco, e cioè farmacie, industria e grossisti. A darne notizia un comunicato diffuso ieri dalla Salute, che elenca i componenti del gruppo di lavoro: si tratta della stessa “formazione” già anticipata il 25 luglio da Grillo alle commissioni Sanità di Camera e Senato, in cui figurano rappresentanti dell’Aifa, dei ministeri delle Finanze e dello Sviluppo economico, funzionari dei governi regionali (il coordinatore tecnico della commissione Salute della Conferenza delle Regioni, Renato Botti, e il coordinatore del tavolo tecnico sulla farmaceutica delle stessa Conferenza, la friulana Francesca Tosolini) e quattro esperti selezionati dal Ministro: Silvio Garattini, Giovanni Bissoni (ex assessore alla Salute dell’Emilia Romagna e consigliere del Ministro), Luciana Ballini (Agenzia sanitaria e sociale della stessa regione) e Giuseppe Traversa, dell’Istituto superiore di sanità.

Il Tavolo, prosegue la nota del Ministero, dovrà «verificare gli atti e i provvedimenti che disciplinano la governance farmaceutica per rilevarne le principali criticità, elaborare soluzioni anche di carattere normativo, indicare proposte innovative sia per i farmaci sia per i dispositivi medici». Per tradurre in termini più chiari, potrebbe bastare quando disse il ministro Grillo pochi giorni fa alle telecamere di La7: «Negli ultimi anni» aveva detto «c’è stata un’inadeguata capacità di contrattare sui prezzi dei farmaci. Ecco, su queste dinamiche penso che dobbiamo stare attenti perché bastano 10-20 euro di differenza sul prezzo di un farmaco e si finisce, senza accorgersi, per spendere centinaia di milioni di euro».

Di certo, il Tavolo insediato ieri alla Salute si pone in netta rottura con i tavoli che, sempre in tema di governance farmaceutica, erano stati istituiti dai governi precedenti: già solo il fatto che il gruppo di lavoro non abbia più sede al ministero dello Sviluppo economico – com’era accaduto finora – ma alla Salute, la dice lunga sul contesto in cui oggi viene collocato il tema della spesa farmaceutica. Non siamo più nel perimetro delle politiche industriali del Paese, ma in quello del finanziamento del servizio sanitario. Altra evidenza su cui ragionare, l’assenza delle sigle della filiera: non è escluso che la loro partecipazione possa scattare in un secondo tempo, ma per ora la rottura rispetto al passato è stridente anche in questo caso.