Parte con passo misurato ma mira a grandi obiettivi, tra i quali l’aderenza terapeutica in farmacia, la sperimentazione che da luglio affida la stampa del promemoria cartaceo alle farmacie dell’Asst Rhodense (l’ex Azienda ospedaliera di Rho, nord-ovest di Milano). A guadagnarne subito sarà soprattutto l’assistito, che non dovrà più passare dallo studio del medico curante per farsi ripetere la ricetta: la riceverà direttamente sullo smartphone, accompagnata da un codice a barre che il farmacista potrà leggere con la propria penna ottica direttamente dallo schermo del dispositivo; il gestionale della farmacia recupererà la ricetta dal Siss, il sistema informativo della Regione, e lo stamperà per consentire al farmacista di attaccarci sopra le fustelle. In altri termini, meno peregrinazioni dal medico di famiglia e farmacia che diventa sempre più spesso la prima referente del paziente cronico.
A consentire la procedura l’app Salutile Ricetta, realizzata da Lombardia Informatica (la società di servizi della Regione) e già disponibile su Apple Store e Google Play: l’assistito non deve far altro che scaricarla, installarla e registrarsi, da quel momento potrà ricevere sullo smartphone le ricette del suo medico. «E’ una novità che migliorerà sensibilmente la vita dei pazienti e dei cronici in particolare» ha osservato l’assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera, intervenendo ieri sera all’incontro con farmacisti e medici promosso dall’Asst Rhodense per presentare il progetto «questa sperimentazione entra nel concreto della riforma sanitaria e fa perno sulla capillarità e sulla centralità delle farmacie del territorio, che per il cittadino sono un riferimento insostituibile».
La dematerializzazione del promemoria tramite app rappresenta però soltanto il primo passo della sperimentazione. In una seconda fase, al via prevedibilmente dopo settembre, il paziente potrà recarsi in farmacia soltanto con la sua tessera sanitaria: dalla postazione Siss il farmacista risalirà alla ricetta digitalizzata dell’assistito e la stamperà senza dover leggere codici a barre sugli smartphone. «Ne beneficeranno soprattutto gli anziani» ha detto il direttore generale dell’Asst Rhodense, Ida Ramponi «che non sempre hanno dimestichezza con i cellulari di ultima generazione».
Ma per le farmacie, la fase della sperimentazione più promettente dal punto di vista professionale sarà la terza, al via sulla carta dai primi del nuovo anno: per quella data, infatti, è prevista l’attivazione del dossier farmaceutico all’interno del Fascicolo sanitario elettronico; quando il paziente si presenterà in farmacia con la tessera sanitaria per farsi stampare il promemoria, così, il farmacista potrà accedere alla sua scheda e visualizzarne i dati, cosa che gli consentirà di fare aderenza terapeutica e farmacovigilanza attiva.
La sperimentazione, ovviamente, va letta soprattutto in chiave cronicità, perché sono soprattutto i pazienti cronici ad aver a che fare con le ricette ripetibili. «La presa in carico della cronicità è la sfida che le farmacie hanno oggi di fronte» ha ricordato ieri sera la presidente di Federfarma Milano e Lombardia, Annarosa Racca «abbiamo già firmato diversi protocolli d’intesa con aziende ospedaliere, gestori e medici di famiglia, le farmacie sono parte integrante della riforma e giocheranno un ruolo di primo piano». «La sperimentazione» ha ricordato Marco Bosio, direttore generale dell’Asl Milano «sale sul treno già in movimento del piano regionale per la cronicità, rispetto al quale vuole testare una importante facilitazione del percorso di cura dei malati». «Non si può portare avanti la riforma senza una “vera” dematerializzazione della ricetta» ha concluso Mario Marone, presidente della cooperativa di medici di famiglia Salute Groane «il progetto va nell’interesse del paziente e della semplificazione».