Regione e assessorato alla Salute vigilino sul governo che verrà perché rimuova «i limiti che ostacolano la crescita delle parafarmacie» e porti avanti «il processo di liberalizzazione», anche con «la possibilità di dispensare tutta la fascia C in parafarmacia». E’ quanto recita l’ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale della Sardegna su proposta del suo vicepresidente, Eugenio Lai (Sel), e controfirmato da altri cinque consiglieri: Daniele Secondo Cocco, Sinistra per la democrazia e il progresso; Roberto Deriu, Pd; Augusto Cherchi, Partito dei sardi; Paolo Truzzu, Fratelli d’Italia; Pierfranco Zanchetta, Cristiano-popolari socialisti.
L’Ordine del giorno, in sintesi, ricorda che la riforma Bersani ha «permesso l’ingresso nel mondo del lavoro a diversi laureati in farmacia», perché ha dato di svolgere la propria professione come titolari o collaboratori di farmacia. Sono così nate «circa 5mila nuove imprese con almeno 8mila farmacisti occupati; in Sardegna sono state aperte circa 200 parafarmacie con almeno 500 farmacisti occupati». Sarebbe quindi opportuno, prosegue l’Odg, «mettere in campo politiche che favoriscano un’ulteriore sviluppo di tali imprese, quali la possibilità di dispensare tutta la fascia C in parafarmacia». D’altronde, avvertono i firmatari, «il farmacista che vi opera ha esattamente gli stessi titoli ed è tenuto a rispettare le stesse regole del suo collega che opera in farmacia».
Per tale motivo, conclude l’Ordine del giorno, si «impegna il presidente della Regione e l’assessore competente» a vigilare affinché il Governo non solo liberalizzi la distribuzione della fascia C, ma scongiuri anche «il ritorno a vecchi assetti monopolistici». In più Regione e assessorato sono anche invitati a «uniformare le prerogative inerenti a convenzioni e servizi di farmacie e parafarmacie a tutto vantaggio del cittadino e della capillarità di accesso a cure e servizi».