I dati di novembre la davano in leggero recupero e invece a dicembre la perdita si è di nuovo allargata. E così, la spesa farmaceutica convenzionata chiude il 2018 in calo del 4,2% sull’anno precedente, una contrazione che alle farmacie del territorio costa poco meno di 340 milioni di euro. E’ il consuntivo – provvisorio – che arriva dall’ultimo report dell’Aifa sulla spesa farmaceutica del Ssn, relativo ai dodici mesi del 2018. Un anno che i farmacisti titolari non dimenticheranno facilmente, perché è il peggiore dell’ultimo quinquennio per quanto concerne la convenzionata.
L’evidenza del record emerge anche dalle statistiche: nel lustro, il 2018 è l’unico anno ad aver messo in fila 12 mesi di contrazioni ininterrotte, una costanza senza precedenti: nel 2017 i mesi con il segno meno erano stati otto, nel 2016 nove, nel 2015 ancora otto, nel 2014 undici.
La convenzionata, peraltro, non cala in tutte le Regioni allo stesso modo: se a livello nazionale la contrazione è del 4,2%, in Val d’Aosta la chiusura di fine anno è addirittura positiva (+1,4%) e in Lombardia resta pressoché invariata (-0,7%). Rivelano invece perdite maggiori della media nazionale le Marche (-9,4%) e la Puglia (-7,7%).
Forte variabilità regionale anche nei valori della spesa dcr netta procapite: a livello nazionale la media è di 167,7 euro, in Abruzzo e Puglia arriva a 195,3 e 191,8 euro rispettivamente, in Emilia Romagna e provincia autonoma di Bolzano sprofonda a 127,7 e 120,1 euro.
Ciò che più conta per il Ssn, in ogni caso, è il rispetto dei tetti e la convenzionata si conferma un’altra volta particolarmente ligia al budget: a fine anno le uscite ammontano a 8,1 miliardi, ossia il 7,25% del Fondo sanitario nazionale, sette decimi di punto sotto al proprio tetto (per un avanzo di oltre 800 milioni di euro). Non fa lo stesso la spesa per acquisti diretti (ospedaliera più dd-dpc), che invece chiude l’anno a 9,9 miliardi per uno sfondamento di 2,2 miliardi sul suo tetto (6,89%). Le responsabilità non vanno alla spesa per la distribuzione diretta-dpc, che risulta in calo del 5,5% a livello nazionale e in alcune Regioni scende di oltre il 20% (Toscana, per esempio), resta comunque il fatto che lo sfondamento dell’ospedaliera si mangia l’avanzo della convenzionata e manda in rosso la gran parte delle Regioni. (tab 5)