C’è il rivaroxaban, che scadrà il primo aprile e nel 2022 ha generato una spesa Ssn di poco superiore ai 193 milioni di euro, e l’associazione fluticasone e formoterolo, con scadenza 2 agosto e una spesa pubblica di 12,5 milioni di euro. Sono due dei cinque pincipi attivi di fascia A e A/Pht che nel 2024 perderanno il brevetto secondo la lista aggiornata la settimana scorsa dall’Aifa.

Oltre ai due citati, gli altri tre pirncipi attivi della distribuzione territoriale che si accingono a perdere la copertura brevettuale sono saxagliptina cloridrato (fascia A/Pht, dal 5 ottobre) con una spesa Ssn annua media di 1,1 milioni di euro; dimetilfumarato (A/Pht, dal 29 ottobre), 143 milioni all’anno, e indacaterolo (fascia A, dal 29 novembre), poco meno di 9 milioni di euro.

A questi si aggiungono sette principi attivi di fascia H: romiplostin (scaduto il 3 febbraio), ceftobiprolo medocaril (dal 7 giugno), ustekinumab (dal 19 luglio), plerixafor (dal 30 luglio), bosutinib (dal 22 settembre), certolizumab pegol (dal 5 ottobre) ed eribulina (dal 16 dicembre).