Ammontano a una media di 469 segnalazioni ogni 100mila dosi somministrate le sospette reazioni avverse registrate dalla Rete nazionale di farmacovigilanza nel primo mese di vaccinazioni con Comirnaty e Moderna. E’ quanto emerge dal primo Rapporto sui vaccini covid-19 diffuso ieri dall’Aifa, che snocciola numeri e tassi dei casi di adr raccolti tra il 27 dicembre e il 26 gennaio scorso.
Nel periodo, scrive in sintesi l’Agenzia, sono state somministrate 1.564.090 dosi e sono pervenute 7.337 segnalazioni, il 92,4% delle quali sono riferite a eventi non gravi come dolore in sede di iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari. «Con Comirnaty» recita il rapporto «sono state osservate anche cefalea, parestesie, vertigini, sonnolenza e disturbi del gusto mentre con il vaccino Moderna, nausea e dolori addominali».
Meno frequenti le altre reazioni locali e i dolori articolari diffusi: come atteso, la febbre è stata segnalata con maggiore frequenza dopo la seconda dose e gli eventi segnalati insorgono prevalentemente lo stesso giorno della vaccinazione o il giorno successivo (85% dei casi). Le segnalazioni classificate come “gravi”, pari al 7,6% del totale, sono ora in valutazione per individuare il nesso causale con i vaccini, ma in ogni caso «tre su quattro non hanno richiesto intervento specifico in ambito ospedaliero».
Nel periodo, sottolinea l’Aifa, sono stati segnalati anche 13 decessi di persone vaccinate nelle ore precedenti, ma nei casi per i quali si dispongono di dati circostanziati non è stata individuata una correlazione con la profilassi e le cause del decesso «sono in larga parte attribuibili alle condizioni di base della persona». Le analisi condotte sui dati fin qui acquisiti, è la conclusione, «confermano quindi un buon profilo di sicurezza dei due vaccini mrna. L’ampio numero di segnalazioni non implica che siano emerse criticità inattese, ma è indice dell’elevata capacità del sistema di farmacovigilanza nel monitorare la sicurezza»