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Aifa, II Rapporto sui vaccini covid: 729 casi di sospetta adr ogni 100mila iniezioni

11 Marzo 2021

Su un totale di oltre 4,1 milioni di dosi iniettate, sono poco più di 30mila le segnalazioni di sospetta reazione avversa valutate dalla Rete nazionale di farmacovigilanza, per un tasso di 729 casi ogni 100mila somministrazioni. E’ il bilancio fornito dall’Aifa nel II Rapporto sui vaccini covid-19, che aggiorna dati e percentuali delle adr al 26 febbraio.

L’incidenza, osserva l’Agenzia, risulta «più elevata di quella che abitualmente si riscontra in altre vaccinazioni, per esempio quella antinfluenzale, ma è coerente con i risultati degli studi clinici e indicativo della speciale attenzione dedicata a questa vaccinazione». Le segnalazioni riguardano soprattutto il vaccino Pfizer/BioNTech Comirnaty (96%), ossia il più utilizzato, e in misura nettamente inferiore i vaccini Moderna (1%) e AstraZeneca (3%).

L’età media dei pazienti con adr sospetta è di 46 anni, coerente con l’età media dei vaccinati, e si tratta in gran parte di operatori sanitari. Il 93,6% delle segnalazioni è riferito a eventi non gravi e risulta in linea con le informazioni già presenti nel Riassunto delle caratteristiche del prodotto.

Per tutti e tre i vaccini, prosegue l’Aifa, gli eventi avversi più segnalati sono febbre, cefalea, dolori muscolari/articolari, dolore in sede di iniezione, brividi e nausea (il 93% delle segnalazioni). La frequenza cumulativa di segnalazioni non è differente tra prima e seconda dose per i vaccini Pfizer e Moderna, mentre per il vaccino AstraZeneca mancano ancora inoculazioni della seconda dosa.

Gli eventi segnalati sono insorti prevalentemente lo stesso giorno della vaccinazione o il giorno successivo (87% dei casi). Le segnalazioni gravi, per le quali è in corso la valutazione del nesso causale con le vaccinazioni, corrispondono al 6,1% del totale, con un tasso di 44 eventi gravi ogni 100mila dosi somministrate, indipendentemente dal tipo di vaccino e dalla dose somministrata.