E ora Amazon può mettersi a fare concorrenza anche alle Poste italiane. Come riporta un articolo del Sole 24 Ore di ieri, infatti, il gruppo americano figura nell’ultimo aggiornamento dell’elenco con cui il ministero dello Sviluppo economico tiene nota degli operatori autorizzati. L’azienda di Jeff Bezos, in particolare, è nella lista con due società “satelliti”, Amazon Italia Logistica e Amazon Italia Trasport, ossia le due aziende che poco meno di un anno fa, nel dicembre scorso, si erano viste recapitare una diffida dall’Agcom.
L’Autorità garante delle comunicazioni, in sostanza, intimava ad Amazon di regolare la posizione delle due società, che gestiscono la consegna degli acquisti effettuati sulla piattaforma di e-commerce del gruppo. Per l’Agcom si tratta di attività che le normative nazionali ed europee fanno rientrare nei servizi postali, dunque alle due aziende vennero dati 15 giorni di tempo per avviare le procedure necessarie a regolarizzarsi.
Ora che figurano nell’elenco del Mise, Amazon Italia Logistica e Amazon Italia Trasport finiscono sotto la vigilanza dell’Agcom e in più dovranno passare i propri dipendenti dall’attuale contratto di lavoro – della logistica – a quello del settore postale. Rimangono tutti da capire, invece, i piani che Amazon potrebbe mettere in campo per conquistarsi una fetta di mercato anche in questo comparto, da tempo in progressiva contrazione. O forse, l’ingresso nel registro ha motivazioni soltanto amministrative: non va dimenticato, infatti, che nel giugno scorso Amazon e Poste italiane siglarono un’intesa per il recapito a domicilio dei prodotti acquistati online: l’accordo, che copre l’intero territorio nazionale e ha validità triennale, impegnava il gruppo italiano a recapitare gli articoli ordinati sulla piattaforma di Amazon fino alle 19.45 di sera, week end compresi.