Non tenta un ritorno al passato soltanto sulle aperture domenicali la proposta di legge presentata nei giorni scorsi da Lega e Cinque Stelle per smantellare un buon pezzo della legge Monti del 2012 sulla liberalizzazione degli orari. Il testo, che integra le proposte presentate in precedenza dai due partiti di governo e approderà dopodomani alla commissione Attività produttive della Camera, cercherà anche di mettere un freno alla crescente concorrenza di Amazon nei confronti del commercio al dettaglio nazionale. Con una serie di misure dirette a evitare battaglie sui prezzi (che il colosso americano riesce sempre a vincere) e contingentare sconti o promozioni.
A riferirne un articolo del Corriere delle comunicazioni, secondo il quale il M5S starebbe lavorando per inserire nella proposta di legge sugli orari alcune misure pensate espressamente per ingabbiare Amazon: le norme, in sostanza, obbligherebbero tutte le piattaforme online di e-commerce a praticare gli stessi prezzi, grazie anche a un sistema di mappatura e monitoraggio dei siti commerciali. Inoltre, troverebbe spazio anche la creazione di una piattaforma di e-commerce del Made in Italy, un vecchio pallino del vice-premier Luigi Di Maio (ma Amazon l’ha già fatto, da qualche anno).
Maggioranza sensibile alla minaccia di Amazon anche sulle piccole librerie. Con una proposta di legge presentata alla Camera, la Lega vuole impartire una stretta a svendite e sconti sui libri praticati dai marketplace tipo Amazon. «Le grandi società che distribuiscono libri nelle proprie catene» ricorda la relzione di accompagnamento «possono beneficiare di utili del 90% sui libri che vendono e non del 30%, come le piccole librerie, e quindi possono permettersi sconti». Tra gli interventi, anche il ripristino del tetto al 5% sugli sconti praticabili. Si introduce anche il divieto «di effettuare svendite di libri a catalogo» e si affida «alle autorità preposte, quali la Polizia postale e la Guardia di finanza» il controllo delle vendite online.