Ben nota ai farmacisti per le passate battaglie sulla liberalizzazione dei farmaci con ricetta, Altroconsumo è finita sotto la lente dell’Antitrust con l’accusa di avere pubblicizzato tra i suoi associati un prodotto assicurativo in modo non trasparente. Riferisce dell’intera procedura l’ultimo Bollettino dell’Autorità garante: sul proprio sito, Altroconsumo promuove tra gli associati un Gruppo di acquisto il cui obiettivo è quello di ottenere condizioni contrattuali favorevoli per una polizza sanitaria Long Term Care. Gli interessati, in particolare, sono invitati a cliccare su un link che conduce al sito Altroconsumo Connect, dove il navigatore può concludere l’iscrizione al Gruppo.
Come rileva l’Antitrust, i due siti condividono la medesima interfaccia grafica, gli stessi loghi e hanno nomi simili, da cui una sovrapposizione che «induce il consumatore a ritenere la polizza Long Term Care come promossa da Altroconsumo e non da un intermediario con fini di lucro (in sostanza un broker, ndr) quale Altroconsumo Connect». In altri termini, la confusione tra i due siti «risulta idonea a indurre nei consumatori un affidamento sulla qualità superiore della polizza assicurativa, in quanto apparentemente proposta dall’associazione».
Preso atto delle accuse dell’Antitrust, Altroconsumo Edizioni (la società che gestisce il sito dell’associazione) e Altroconsumo Connect hanno presentato all’Autorità garante un pacchetto di interventi diretto a rimuovere le ambiguità segnalate: in particolare, saranno inserite avvertenze che metteranno in evidenza la distinzione tra i due soggetti (associazione da una parte e broker dall’altra) e le formalità legate all’acquisto di prodotti assicurativi verranno rimosse da Altroconsumo.it e trasferite integralmente di Altroconsumoconnect.it. L’Antitrust ha espresso parere favorevole agli impegni assunti, che l’associazione dovrà attuare entro 20 giorni dalla decisione dell’Autorità.