Ammonta a 3,5 milioni di euro la sanzione inflitta dall’Antitrust italiana al gruppo Leadiant per abuso di posizione dominante nella produzione e vendita del suo farmaco a base di acido chenodesossicolico. Indicato nella cura della xantomatosi cerebrotendinea, una malattia rara che causa gravi disabilità e conduce a morte precoce chi ne è malato, il medicinale sarebbe stato venduto al Ssn a partire dal giugno 2017 a condizioni «ingiustificatamente gravosi».
Il prezzo inizialmente praticato, scrive in particolare l’Antitrust, ammontava a 15.500 euro a confezione ed era stato ridotto soltanto nel dicembre 2019, dopo l’avvio del procedimento istruttorio da parte dell’Autorità. Grazie a una complessa attività istruttoria, prosegue la nota del Garante, è emerso che «l’abuso commesso discende da una strategia articolata, ideata dal gruppo molti anni prima», ed è stato realizzato «anche attraverso un comportamento dilatorio e ostruzionistico da parte di Leadiant nella procedura di negoziazione con l’Aifa del prezzo di rimborso».
Analoghi comportamenti dell’impresa, conclude l’Antitrust, sono stati o sono tuttora oggetto di istruttorie da parte delle autorità nazionali per la concorrenza dei Paesi Bassi e della Spagna.