Fascicolo sanitario elettronico dei pazienti Ue consultabile anche dagli operatori degli altri Stati membri (previo consenso, ovviamente) e ricette dematerializzate transfrontaliere. Entro il 2028, ma in qualche caso anche prima. È quanto prevede il nuovo regolamento sullo Spazio europeo dei dati sanitari (Ehsd, European health data space), che il Parlamento dell’Unione ha approvato mercoledì in via definitiva. «Grazie alle nuove norme» spiega una nota di Bruxelles «i cittadini beneficeranno di un accesso immediato e semplice ai loro dati sanitari digitali quando si trovano nell’Ue, indipendentemente dalla loro ubicazione. Per esempio, quando un paziente chiede assistenza sanitaria all’estero, gli operatori sanitari potranno, se necessario, accedere alle informazioni chiave provenienti dallo Stato membro di origine del paziente. Ciò migliorerà il processo decisionale basato su dati concreti, ridurrà la ripetizione dei test e degli esami e migliorerà l’assistenza».
L’Ehsd, inoltre, fissa un solido quadro giuridico per il riutilizzo dei dati sanitari a fini di ricerca, innovazione e sanità pubblica, nel pieno rispetto delle norme Ue in materia di sicurezza e accesso ai dati nonché di privacy e cybersicurezza.
Il regolamento, dopo l’ok parlamentare, passa ora all’esame del Consiglio Ue e dovrebbe diventare legge entro il prossimo autunno, per poi entrare in vigore in fasi diverse a seconda delle norme attuative e degli accordi in essere. Già oggi per esempio, i medici francesi possono consultare le cartelle dei pazienti croati, spagnoli, estoni, lussemburghesi, maltesi, portoghesi e cechi e viceversa (per i francesi curati in questi paesi). Spagna, Estonia, Finlandia, Polonia e Portogallo autorizzano già i propri farmacisti a spedire le ricette elettroniche provenienti da uno di questi paesi, e la Francia entrerà tra due anni nel club degli Stati membri che effettuano prescrizioni elettroniche transfrontaliere.