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AstraZeneca, stop agli under 60. E l’Ema registra nuovi effetti indesiderati

12 Giugno 2021

AstraZeneca riservato soltanto agli over 60, J&J raccomandato per un «uso preferenziale» nella stessa fascia di età, come già consigliavano le precedenti indicazioni. E’ l’orientamento assunto dal Comitato tecnico-scientifico e comunicato ieri dal coordinatore, Franco Locatelli, in una conferenza stampa alla quale erano presenti anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il commissario per l’emergenza covid, generale Figliuolo. Tocca ora al governo tradurre l’indicazione in un provvedimento indirizzato alle Regioni, il cui tenore – ha detto ieri Speranza – sarà «perentorio».

La decisione, ha spiegato Locatelli, scaturisce da una «rivalutazione delle precedenti indicazioni perché è mutato lo scenario: il rapporto tra benefici e potenziali rischi legati a trombosi rare cambia in funzione dell’età ma anche del nuovo contesto».

Gli under 60 che hanno già ricevuto la prima dose, ha continuato Locatelli, avranno per la seconda un vaccino mrna (Pfizer o Moderna), «non per i rischi trombotici che comporta, che rimangono molto rari se non inesistenti, ma per un principio di massima cautela, gestibile perché abbiamo dosi a sufficienza».

Gli aggiustamenti alla pianificazione, tuttavia, «avranno impatto sulla campagna vaccinale», come ha ammesso il generale Figliuolo. Il Comitato tecnico-scientifico ha chiesto che il richiamo dei giovani che alla prima dose hanno ricevuto AstraZeneca avvenga in una finestra di 8-12 settimane. Considerato che gli open day sono cominciati a metà maggio, bisognerà fare in modo che ci siano scorte sufficienti di Pfizer e Moderna per vaccinare queste persone senza togliere la seconda dose a chi ha fatto la prima con un vaccino mrna e ha già la data del secondo appuntamento.

Intanto dal Comitato per la farmacovigilanza dell’Ema (Prac) arriva la raccomandazione che le persone con casi pregressi di sindrome da aumentata permeabilità capillare non siano vaccinate con AstraZeneca. La patologia, ha disposto inoltre il Comitato, dev’essere aggiunta alle informazioni sul prodotto tra gli effetti indesiderato del vaccino, insieme a un’avvertenza che sensibilizzi sul rischio gli operatori sanitari e i pazienti.

La raccomandazione del Prac, riferisce in una nota l’Aifa, scaturisce dall’analisi condotta su sei casi di sindrome da aumentata permeabilità capillare in persone che avevano ricevuto l’AstraZeneca. La maggior parte dei casi è intervenuto entro 4 giorni dalla vaccinazione e ha riguardato donne: tre delle persone colpite avevano una storia di sindrome da aumentata permeabilità capillare e una di loro successivamente è deceduto.

La sindrome da aumentata permeabilità capillare è una condizione molto rara e grave che causa perdita di liquidi dai piccoli vasi sanguigni (capillari), con conseguente gonfiore, principalmente alle braccia e alle gambe, bassa pressione sanguigna, maggiore densità del sangue e bassi livelli ematici di albumina (un’importante proteina ematica). Le persone vaccinate con Vaxzevria devono cercare assistenza medica immediata se nei giorni successivi manifestano un rapido gonfiore delle braccia e delle gambe, o un improvviso aumento di peso. Questi sintomi sono spesso associati alla sensazione di svenimento, a causa della bassa pressione sanguigna.