Nel confronto in corso tra Governo e Regioni capofila (Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto) sulle autonomie differenziate, è indispensabile che modelli e richieste pertinenti alla Sanità «tengano conto non solo di utilità economiche e dinamiche di mercato, ma anche dei principi che garantiscono il diritto costituzionale alla salute nel rispetto della dignità e libertà dell’individuo». E’ quanto recita il documento consegnato ieri al ministro della Salute, Giulia Grillo, dalle Federazioni nazionali degli Ordini delle professioni sanitarie e sociali (Fnopi, Fnomceo, Fnots, Cnop, Fofi, Onb, Fnovi, Fnopo, Cnoas). L’incontro fa seguito all’Assemblea di federazioni e ordini del 23 febbraio scorso, al termine della quale venne redatto il Manifesto dell’alleanza tra professionisti della salute per un nuovo Ssn.
Il documento presentato ieri al Ministro riassume temi e indicazioni di quel testo programmatico: in tema di regionalismo sanitario, la richiesta è che le autonomie differenziate non ledano universalismo ed equità dell’assistenza sanitaria; a proposito di Patto per la salute, gli ordini chiedono l’istituzione di un tavolo che dia voce alle istanze delle professioni in materia di riorganizzazione dell’assistenza territoriale, fabbisogno di personale, edilizia, informatizzazione. Per quanto concerne la Legge 3/2018 sugli ordini, la richiesta è quella di rimetterne in moto l’applicazione con l’emanazione dei decreti attuativi che ancora sono in cantiere.
«Questo primo incontro» ha dichiarato il ministro Grillo «è un importante momento di confronto per lavorare insieme sulle esigenze di settore. Il Servizio sanitario è fatto dai professionisti che ci lavorano e a loro dobbiamo dare ascolto e risposte concrete».