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Barra (Wba) su tetto capitale: saggia la scelta del governo di rinunciare

16 Marzo 2019

Rinunciando all’emendamento sulla quota minima del 51% ai farmacisti nelle società di capitale, il governo italiano «ha dimostrato buon senso». Lo ha detto Ornella Barra, co-chief operating officer di Walgreens Boots Alliance, nell’incontro con i giornalisti italiani che oggi a Montecarlo (Principato di Monaco) ha chiuso i lavori della Convention 2019 di Alphega, il network di Wba che riunisce oltre seimila farmacie indipendenti di 9 Paesi. «La Legge sulla concorrenza» ha spiegato «scaturiva dalla consapevolezza che fosse necessario far evolvere il sistema farmacia. Il farmacista titolare, oggi, ha quindi libertà di scelta: restare indipendente, vendere, oppure cedere una quota della qua azienda restandone comunque all’interno».

Quanto alle due farmacie Boots aperte a Milano, in viale Fulvio Testi e in piazzale Corvetto, Barra ha confermato che si tratta di un test: «Vediamo se funziona e nel caso vedremo come svilupparlo» ha precisato «vogliamo costruire in ogni Paese un format che sia adatto ai consumatori di quello stesso Paese, perché ognuno è diverso dagli altri. Ci serve dunque tempo per capire e quindi per fare i necessari investimenti, non soltanto in denaro ma anche in risorse: per esempio, per formare le persone».

Sulle ricadute che il capitale avrà per farmacie rurali e farmacisti indipendenti, infine, Ornella Barra ha invitato a parlare e scrivere facendo molta cautela. «Le farmacie acquistate a Milano da Wba» ha ricordato «dimostrano che sono a rischio di fallimento non soltanto le farmacie rurali, ma anche quelle del centro città. E attenzione anche quando si dice che con gli attuali tetti sul capitale, basterebbero cinque catene per comprare in poco tempo tutte le farmacie italiane. Nel Regno Unito ci sono voluti 170 anni perché Boots arrivasse a disporre di 2.500 farmacie e oggi rimangono più di seimila esercizi indipendenti».