Oggi «siamo davanti a un nuovo infermiere, motore del Ssn, un’opportunità da cogliere superando le resistenze al cambiamento che esistono». E’ uno dei passaggi chiave dell’intervento del presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Stefano Bonaccini, alla presentazione del codice deontologico delle professioni infermieristiche, organizzata ieri a Roma. «Il nuovo Patto per la Salute 2019-2021» ha continuato Bonaccini «deve essere la sede idonea per riflettere sulla valorizzazione e sullo sviluppo delle competenze delle professioni infermieristiche, quantomeno per fissare i principi di fondo. Penso, per esempio, al tema della medicina del territorio, partendo dalle esperienze più avanzate realizzate in alcune Regioni. Esiste, tra l’altro, una figura propria della professione infermieristica e propria del territorio quale l’infermiere di famiglia, che potrebbe trovare riscontri più omogenei su tutto il territorio nazionale».
Per centrare gli obiettivi, però, va salvaguardata la sostenibilità economica del Servizio sanitario nazionale. «A dicembre» ha ricordato Bonaccini «abbiamo firmato un accordo con il Governo che prevede per il 2020 un incremento del Fondo sanitario di 2 miliardi. Se qualcuno pensa adesso di far cassa tagliando le risorse negoziate per la Salute, sappia che non lo tollereremo. E’ giunto il momento di uscire da questa logica e cambiare passo: bisogna lavorare celermente per un grande piano condiviso che agisca su due livelli: assunzioni e ammodernamento tecnologico delle strutture».