«Vaccinazione in farmacia? Io sono favorevole, anche se so che a dirlo qualche collega mi ucciderà». Chi parla è Ovidio Brignoli e la sua opinione fa notizia perché è un medico di famiglia (del bresciano) ed è pure il vicepresidente della Simg (Società italiana di medicina generale), una delle principali società scientifiche della mg.
Brignoli, non la paragono a una mosca bianca ma non ricordo altri suoi colleghi che abbiano espresso la stessa idea…
Il mio ragionamento è molto semplice: dobbiamo vaccinare milioni di persone e dobbiamo farlo in fretta, occorre approfittare di tutti gli spazi disponibili.
Lei sta vaccinando, nel suo studio?
No, non mi arrivano più vaccini da 40 giorni. Mi sono quindi offerto volontario per andare a somministrare nell’hub di Iseo (in provincia di Brescia, ndr)».
E’ grande?
L’hanno organizzato in una palestra. Dispone di otto team vaccinali ripartiti su altrettanti box. E la sala di osservazione conta 100 posti a sedere, distanziati tra loro del metro prescritto dai regolamenti.
Ogni team da quante persone è composto?
Tre: l’amministrativo che fa la registrazione, il medico che effettua l’anamnesi e autorizza, l’infermiere che vaccina.
Quanto tempo richiede ogni singola vaccinazione?
Dieci minuti. L’anamnesi ne prende un paio, l’inoculazione 10 secondi al massimo. La fase più lunga, quella che determina i tempi di tutto il percorso, è l’amministrativa, ossia la registrazione. Ti obbliga a parlare tanto e scrivere ancora di più.
Stiamo parlando della fase preliminare, ossia l’accettazione?
No, quella la fanno all’ingresso dell’hub ed è molto veloce: verificano carta d’identità e tessera sanitaria, controllano il modulo dell’anamnesi se il paziente l’ha già compilato, quindi lo instradano verso l’area dei box vaccinali.
L’attesa è lunga?
Le volte in cui io ero presente pochi secondi. Con otto box vaccinali, lavori quasi a ciclo continuo.
Poi che succede?
Quando arriva nel box effettuo l’anamnesi: ha avuto stati febbrili nei giorni precedenti, ha avuto contatti con infetti, ha intolleranze eccetera.
Un momento: e se il paziente ha già compilato il modulo dell’anamnesi?
Si rifà comunque: spesso l’assistito non ha risposto a tutte le domande perché non capiva, oppure ha dato risposte improprie.
Poi?
Se autorizzo, l’infermiere procede alla somministrazione. E intanto l’amministrativo comincia la fase della registrazione sulla piattaforma informatica della Regione.
Quindi siete tutti nello stesso box, non lavorate in aree differenziate…
E’ così. Anche perché mentre l’infermiere prepara vaccino e paziente, l’operatore inizia a fare i primi inserimenti: i dati della tessera sanitaria, il barcode della fiala eccetera eccetera. Alcuni dati li passo io a voce, come ho detto è un gran scrivere e parlare, tanta burocrazia.
Ha detto che la registrazione prende circa dieci minuti, quindi il paziente rimane nel box fino al termine della procedura?
No, ricevuta l’iniezione può andare nella sala dell’osservazione.
E’ prevista una sorveglianza continua?
Assolutamente no. Sono in cento a starsene lì seduti, se qualcuno ha un problema ci chiamano.
Considerata la sua esperienza, tutte le farmacie possono organizzarsi per vaccinare con lo stesso flusso operativo?
Servono spazi adeguati, questo è sicuro.
L’area di sosta dove i pazienti attendono prima di essere chiamati per la vaccinazione.
L’area vaccinale: i box dove somministrano i team, composti da tre persone, e dietro l’area di osservazione post-vaccino.
L’area di osservazione post-vaccino. I pazienti attendono qui i 15 minuti prescritti e poi escono, dai box i medici possono tenere facilmente sott’occhio i vaccinati.