È indispensabile che i vaccini antinfluenzali arrivino per tempo negli studi dei medici e che vengano forniti quelli “giusti” per ogni paziente. È la richiesta lanciata dai generalisti della Fimmg, che paventano consegne ballerine e indicazioni regionali eterogenee rispetto alla selezione del vaccino più adatto al singolo assistito. «Lo scorso anno» ha detto Elisabetta Alti, componente della Rete vaccini della Fimmg (Federazione italiana dei medici di medicina generale), intervenendo al convegno romano “La gestione del paziente fragile nella nuova stagione vaccinale autunnale” «in molte Regioni le dosi di antiflu sono arrivate ai medici a fine novembre o inizio dicembre, quando ormai tutti pensavano soltanto al vaccino contro il covid».

Centrale, ha continuato Alti, è la tempistica delle forniture ma anche la tipologia dei vaccini. «Bisogna dare al medico di scegliere il vaccino giusto per il singolo paziente. Non può essercene uno unico buono per tutti, deciso a livello regionale per motivi economici, la personalizzazione in base alle caratteristiche è importante». Una delle tante cnseguenze del Federalismo sanitario, che i medici di famiglia hanno provato sulla propria pelle anche a proposito di vaccinazioni covid: «L’anno passato» ha rimarcato Alti «ci state Regioni dove i mmg non hanno potuto somministrare».