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Campagna vaccinale, i governatori in coro: scarseggiano le forniture

2 Aprile 2021

Rinvii e cancellazioni delle forniture rimangono la causa principale del faticoso passo con cui procede in Italia la campagna vaccinale contro covid. E’ quanto ripetono in coro i presidenti delle Regioni in risposta alle sollecitazioni del Governo e alle aperture dei nuovi hub vaccinali da parte di Protezione civile ed Esercito. «Per supportare lo sforzo vaccinale serve la stabilità delle forniture» è il commento del governatore del Veneto, Luca Zaia «vanno evitati i dibattiti inutili. Potremmo fare 80mila vaccinazioni al giorno con il personale di cui disponiamo, però ci servirebbero 80mila dosi al giorno. Vaccini? Noi li abbiamo terminati».

Sulla stessa linea l’assessore alla Salute della regione Lazio, Alessio D’Amato: «Se nelle prossime 24 ore non arrivano i 122 mila vaccini di Astrazeneca previsti dai contratti» dice «saremo costretti nostro malgrado a sospendere le vaccinazioni. Abbiamo messo in moto una macchina imponente che non deve fermarsi. Da ieri notte abbiamo aperto le prenotazioni anche per l’età 66 e 67 e sono già oltre 36 mila i prenotati. Abbiamo un milione di prenotazioni da qui a maggio. Ma servono i vaccini». Il presidente Nicola Zingaretti, dal canto suo, ha annunciato che dal 20 aprile cominceranno le vaccinazioni nelle farmacie con il Johnson&Johnson, target la fascia di età 55-60 anni.

In attesa dei vaccini anche Emilia-Romagna e Puglia. «Passeremo a 30mila vaccinazioni al giorno appena avremo le dosi» dice il presidente emiliano Stefano Bonaccini. «E’ inutile mettere su un’organizzazione come la nostra se non abbiamo i vaccini» aggiunge l’assessore alla Sanità pugliese Pier Luigi Lopalco.

In Friuli Venezia Giulia il ritmo delle vaccinazioni cresce, spiega il vicepresidente della Regione con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, «ma rimane il problema della disponibilità di vaccini. Le dosi di Pfizer – 180 mila le ultime – sono quasi esaurite e siamo in attesa della nuova fornitura».

Anche in Umbria i rallentamenti sono legati alla mancanza di dosi adeguate, dichiara il commissario straordinario all’emergenza Covid Massimo D’Angelo, mentre il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, confida «che presto arriveranno forniture di vaccini più consistenti, quindi riusciremo ad affrontare l’operazione di vaccinazione di massa fondamentale per il futuro della nostra regione». Intanto dalla Basilicata arrivano rapporti positivi: «Ieri sono state effettuate 3.219 somministrazioni, cifra record per la regione» dichiara il presidente Vito Bardi «oggi arriveremo all’80% degli over 80 vaccinati con la prima dose».

Intanto l’Oms giudica di «una lentezza inaccettabile» il progresso delle vaccinazioni in Europa: «I vaccini rappresentano il nostro modo migliore per uscire da questa pandemia» ricorda il direttore per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità, Hans Kluge: l’attuale impennata dei casi di coronavirus, dice, è la più preoccupante da diversi mesi.