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Carenza medici, Fimmg: norma Milleproroghe su 72 anni può aiutare

10 Febbraio 2023

L’emendamento al decreto Milleproroghe approvato dalle commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato che permette alle aziende del Ssn di trattenere in servizio mmg e pediatri di libera scelta fino ai 72 anni «può essere d’aiuto contro l’emergenza legata alla carenza di medici». È quanto fa notare in un langio d’agenzia dell’AdnKronos Silvestro Scotti, segretario generale della Fimmg. I numeri, ricorda, dicono che «da qui al 2026 sono ottomila i mmg che andranno in pensione». Considerato che «ognuno assiste mediamente 1.500 persone, se il 10% accettasse di posticipare il ritiro oltre un milione di italiani eviterebbe di perdere l’assistenza primaria».

Scotti accoglie l’emendamento con cauta positività. «Se si tratta di una soluzione efficace lo scopriremo solo con il tempo» avverte «quando capiteremo quanti medici coglieranno l’opportunità». In ogni caso, prosegue, non va dimenticato che i medici di famiglia in età da pensione all’epoca del convenzionamento avevano l’obbligo di residenza nella zona assegnata, soprattutto se area disagiata. «Sono persone che hanno creato le loro dinamiche familiari e di vita in questi paesi e, quindi, anche in pensione rimangono un punto di riferimento per la popolazione. Se potessero restare in attività, in un momento di difficoltà come questo, rappresenterebbero una risorsa. In più, l’emendamento non ostacola l’accesso ad altri professionisti».

Per il segretario della Fimmg, in sintesi, alla carenza di medici si stanno dando risposte differenziate. «Alcune potranno essere organizzative, come è stato fatto in Piemonte, dove i giovani medici si sono insediati nelle aree più grandi ma garantiscono, come gruppo, l’assistenza nei paesini più piccoli grazie alla collaborazione dei sindaci» osserva Scotti «sono soluzioni che dobbiamo cercare in attesa che si riformi un numero sufficiente di medici per dare ai cittadini le garanzie di assistenza dovute».