Per contrastare la carenza di mmg, i medici della continuità assistenziale (guardie mediche) che hanno anche il ruolo di generalista potranno avere in carico fino a un massimo di mille pazienti anziché gli attuali 850. È quanto prevede un emendamento alla legge di conversione del decreto Enti pubblici approvata ieri dal Senato in via definitiva. In termini tecnici, la disposizione riguarda i cosiddetti «medici del ruolo unico di assistenza primaria con incarico a quota oraria di 24 ore settimanali»: in tutto sono settemila circa, che gra.zie all’emendamento potrebbero assicurare l’assistenza primaria a oltre un milione di scelte in più.
I sindacati di categoria hanno accolto la novità con favore: «Avrà un impatto positivo per migliaia di professionisti e milioni di cittadini» commenta in una nota Tommasa Maio, segretario nazionale di Fimmg – Continuità assistenziale. Un provvedimento come questo, prosegue la nota, è importantissimo per contenere i danni della mancata programmazione» e dell’inerzia di molte Regioni che da un lato lamentano le carenze dei medici e dall’altro continuano a procrastinare la pubblicazione dei bandi per la formazione dei nuovi mmg.
Soddisfazione per il via libera all’emendamento anche dalla segretaria generale di Cittadinanzattiva, Anna Lisa Mandorino. «Quella di oggi ci sembra una buona notizia, perché consentirà di evitare che milioni di cittadini restino senza medico di famiglia e aiuterà a garantire il funzionamento della continuità assistenziale. Chiaramente, c’è ancora molto da fare, perché il problema delle carenze è un tema nazionale. Una questione che riguarda drammaticamente il Nord Italia ma che è sempre più sentito anche in molte aree del Sud». L’allargamento delle scelte sarà consentito sino al 2026.