È in forte ritardo il cronoprogramma relativo alla Missione 6-Componente 1 del Pnrr, riguardante la riorganizzazione delle cure primarie con la realizzazione di 1.400 Case e 400 Ospedali di comunità entro la metà del 2026. Lo dice la Corte dei conti nella deliberazione del 14 marzo scorso, che fa il punto sull’avanzamento del Piano a un paio di settimane dalla scadenza del 31 marzo: entro tale data, infatti, i progetti presentati dalle Regioni riguardo alle strutture di prossimità disegnate dal Pnrr dovrebbero avere superato almeno la fase della fattibilità tecnico-economica, meglio ancora «l’approvazione per indire le gare dirette alla realizzazione delle strutture».
Invece, dice la magistratura contabile, una panoramica dello stato di avanzamento delle procedure rivela che sono ancora troppo pochi i progetti «pervenuti alla fase di fattibilità tecnico-economica»; in aggiunta, osserva la Corte dei conti, nessuna delle Regioni che, alla fine di gennaio, avevano percepito l’anticipazione del 10% sulle risorse assegnate per gli interventi (in totale due miliardi pr le Case di comunità e uno per gli Ospedali) ha ancora prodotto «le rendicontazioni relative alla loro utilizzazione».
Sembra, è quindi la valutazione della Corte dei conti, profilarsi il rischio di un possibile ritardo rispetto alla scadenza-target del 31 marzo. Anzi, scrivono i magistrati, l’impressione è che il ministero della Salute voglia spostare al 30 giugno la scadenza relativa all’approvazione dei progetti; tuttavia, per farlo occorre «richiedere la relativa autorizzazione al ministero dell’Economia e Finanze».
In attesa che la Salute faccia un passo ufficiale, la Corte dei conti invia comunque al dicastero alcune raccomandazioni dirette ad accelerare il percorso: in particolare, la raccomandazione è quella di «evitare stasi o rallentamenti procedurali», sollecitare le Regioni «a provvedere alle rendicontazioni», «velocizzare le verifiche e le istruttorie relative alle anticipazioni delle risorse», «vigilare affinché i progetti in corso di approvazione rispondano alle esigenze di funzionalità delle strutture sanitarie da realizzare», svolgere «un’attenta attività di controllo e di monitoraggio».