Farmaci e dispositivi medici scaduti, irregolarità nella gestione degli stupefacenti, alimenti in cattivo stato di conservazione. Sono alcuni degli illeciti riscontrati dai carabinieri dei Nas nella campagna di controlli avviata durante le festività natalizie in oltre 600 strutture sanitarie tra Rsa, case di riposo, comunità alloggio e case famiglia. Le ispezioni hanno portato alla luce irregolarità in 152 sedi, con 27 persone accusate di violazioni penali e 133 di illeciti amministrativi (e sanzioni per complessivi 167 mila euro).
Tra gli addebiti più frequenti, carenze igienico/strutturali e autorizzative, presenza di un numero di anziani superiore alla capienza autorizzata e, come detto, farmaci e dispositivi scaduti. È stata anche disposta la chiusura di sei strutture ricettive, risultate abusive o deficitarie in materia sanitaria e assistenziale, con l’immediato trasferimento degli ospiti nelle famiglie di origine o in altre strutture idonee presenti nel territorio.
In provincia di Trento, in particolare, i carabinieri dei Nas hanno segnalato all’autorità amministrativa e Sanitaria il legale responsabile e la direttrice di una Rsa dov’erano detenuti 125 dispostivi medici diagnostici per la rilevazione del covid-19 scaduti da oltre due anni (e custoditi con altri in corso di validità). In provincia di Sassari, invece, è stato deferito il legale responsabile di una casa di riposo nella quale sono state rinvenute nove confezioni di farmaci conservate a temperature diverse da quelle indicate. Nel napoletano, infine, è stato denunciato il legale responsabile di una Rsa per aver detenuto quattro confezioni di morfina (per un totale di 20 fiale) non registrate sul registro di carico e scarico degli stupefacenti e in assenza di prescrizioni mediche e/o piani terapeutici.