Arriva il cashback fiscale sulle spese per farmaci e prestazioni sanitarie come visite mediche ed esami diagnostici. Secondo quanto riferisce il Messaggero, la novità ha ricevuto in questi giorni l’avallo delle forze di maggioranza e dovrebbe finire nella Delega fiscale che da metà mese sarà all’esame della commissione Finanze della Camera.
Il meccanismo che si cela dietro alla parola inglese è semplicissimo: attualmente le spese sanitarie di cui s’è detto vengono certificate nella dichiarazione dei redditi e accedono alla detrazione fiscale del 19%. Con il cashback fiscale, il rimborso arriverà direttamente sul conto bancario, in tempi rapidissimi. Occorrerà però che il contribuente paghi il farmaco o la prestazione con modalità tracciabili (carta di credito, bancomat e bonifico) e che avverta già al pagamento l’intenzione di usufruire del cashback: se lo farà, farmacista o medico dovranno registrare l’opzione per via telematica all’Agenzia delle Entrate.
Il provvedimento, scrive il quotidiano romano, punta a incentivare l’uso della moneta elettronica attraverso misure persuasive piuttosto che punitive. L’obiettivo, in sintesi, rimane quello di ridurre il più possibile la circolazione di denaro contante e infatti l’intenzione è quella di partire dalle spese sanitarie- attualmente quelle più tracciate – ma allargarsi poi anche ad altre uscite familiari soggette a detrazioni varie.
Serviranno ancora altri chiarimenti nella maggioranza e nel Governo, anche perché sarà necessario armonizzare il cashback con gli interventi portati avanti da Lega e Forza Italia, in particolare la flat tax. Le farmacie intanto, dovranno capire quale sarà l’aggravio burocratico che si ritroveranno sulle spalle.