I «risultati promettenti» di molti studi dicono che la risposta immunitaria è «più forte quando il vaccino anti-Covid somministrato come seconda o terza dose è diverso da quello ricevuto inizialmente». Lo ha detto l’altro ieri in conferenza stampa Marco Cavaleri, responsabile vaccini e terapie covid-19 dell’Agenzia europea del farmaco: «Continuiamo a raccogliere e analizzare i dati sulla vaccinazione eterologa» ha affermato, «una decisione dell’Ema sulla terza dose di Moderna nelle persone di età superiore ai 12 anni è prevista per il 25 ottobre».
Intanto, ha continuato Cavaleri, l’attenzione è rivolta all’eventuale insorgenza di nuove varianti con l’inverno in arrivo: «Cerchiamo di capire dove il virus sta andando e cosa potremmo aspettarci nelle settimane e nei mesi a venire, delta è ancora il ceppo dominante che sta circolando ma stiamo cominciando a osservare mutazioni aggiuntive». Si è sentito parlare per esempio della nuova mutazione AY.4.2 in Gran Bretagna, dove i casi in cui è stata sequenziata questa variante sono in aumento. «Dobbiamo monitorare molto da vicino l’evoluzione» ha detto Cavaleri «con quasi 5 milioni di morti in tutto il mondo, il costo dell’immunità naturale, che si otterrebbe lasciando che il virus circoli liberamente, non è sostenibile».