In Italia vivono 265.102 celiaci con patologia diagnosticata, ossia lo 0,45% della popolazione, 49.278 dei quali in Lombardia, ossia il 18,6% del totale. È quanto rivela la Relazione annuale del ministero della Salute sulla celiachia, pubblicata nelle settimane scorse e basata su dati aggiornati al 2023.
La celiachia colpisce prevalentemente il sesso femminile: il 70% dei soggetti diagnosticati sono donne, con una prevalenza dello 0,61% rispetto allo 0,28% della popolazione maschile. La differenza è particolarmente marcata in regioni come la Toscana, la Valle d’Aosta e la Provincia autonoma di Trento, dove il rapporto tra donne e uomini affetti dalla malattia raggiunge quasi il 3:1.
Per quanto riguarda la distribuzione per età, il 67% dei celiaci rientra nella fascia tra i 18 e i 59 anni, mentre il 13% ha più di 60 anni. I bambini e gli adolescenti rappresentano il 20% dei casi: il 2% ha tra 6 mesi e 5 anni, il 4% tra 6 e 9 anni, il 6% tra 10 e 13 anni e l’8% tra 14 e 17 anni.
La Lombardia registra il numero più alto di celiaci diagnosticati in Italia, con 49.278 soggetti, pari allo 0,49% della popolazione regionale. Anche in questa regione la prevalenza è significativamente più alta nelle donne (0,67%) rispetto agli uomini (0,31%).
Nel 2023, il Servizio Sanitario Nazionale ha stanziato circa 250 milioni di euro per garantire il supporto alimentare ai celiaci, con una spesa media pro-capite di 942,17 euro. La Lombardia ha registrato un costo complessivo di 46,8 milioni di euro, con una media pro-capite di 950,64 euro.
Il tetto di spesa per l’acquisto di prodotti senza glutine variano in base all’età e al sesso: per un adulto (18-59 anni), il contributo massimo è di 110 euro mensili per gli uomini e 90 euro per le donne, mentre per i bambini dai 6 ai 9 anni è di 70 euro.
La relazione conferma un trend di crescita delle diagnosi, segnale di una maggiore consapevolezza della malattia e di un miglioramento nei percorsi di screening e individuazione precoce della celiachia.