E’ stato pubblicato mercoledì scorso, 24 ottobre, sul sito del dicastero della Salute il nuovo Registro nazionale degli alimenti senza glutine, aggiornato alle disposizioni del decreto ministeriale 10 agosto 2018 che aveva rivisto i tetti di spesa per la celiachia. Per ripulire dall’elenco i prodotti non più in commercio, spiega il Ministero, il nuovo registro si articola in due sezioni: il Registro nazionale, con i prodotti notificati dal 2015 e dunque anche quelli notificati dal 2 luglio scorso con procedura online, e il Registro transitorio, con tutti i prodotti notificati fino al 1 luglio 2018 attraverso il precedente sistema. «Tale registro» si legge nella nota «sarà pubblicato fino al 30 giugno 2019, termine a partire dal quale saranno considerati in commercio solo i prodotti confluiti nel Registro nazionale».
Le imprese, continua il Ministero, hanno facoltà di apporre un logo sull’etichetta degli alimenti elencati nel Registro. «Per orientare gli operatori sulla varietà di alimenti senza glutine che possono essere notificati per l’appartenenza a tali categorie, è stata predisposta una tabella orientativa sulle tipologie erogabili di alimenti senza glutine». Come si ricorderà, il decreto ministeriale del 10 agosto ha ridotto i tetti di rimborso ai celiaci del 19%, per una differenza di oltre 30 milioni di euro rispetto ai precedenti. I tagli però non interessano tutti: le fasce di età fino a 17 anni beneficiano in realtà di un aumento del rimborso (6 mesi-5 anni 56 euro, 6-9 anni 70 euro, 10-13 anni 100 euro per i maschi e 90 euro per le femmine, 14-17 anni 124 euro per i maschi e 99 euro per le femmine); dai diciott’anni, invece, i tetti di spesa calano: 18-59 anni 110 euro per gli uomini e 90 per le donne, over 60 89 euro per i primi e 75 euro per le seconde.