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Commissioni, alla Sanità il M5S fa l’en plein. E c’è chi nota: troppe facce nuove

22 Giugno 2018

Il sospetto era già forte, ora si può dire che c’è la certezza: nel Governo giallo-verde che da tre settimane guida il Paese, la Sanità procede a trazione pentastellata. Perché il M5S, dopo essersi portato a casa la titolarità del dicastero della Salute, mette il cappello anche sulle presidenze delle due commissioni permanenti di Camera e Senato che trattano della stessa materia, l’Affari sociali e la Igiene e sanità. E’ l’esito delle operazioni che ieri, a Montecitorio e Palazzo Madama, hanno visto l’insediamento dei gruppi di lavoro e l’elezione di presidenti, vicepresidenti e segretari. Alla Camera, a guidare l’Affari sociali, sarà Marialucia Lorefice, classe 1980, studentessa con diploma liceale, già componente della stessa commissione nella precedente legislatura. Al Senato, alla presidenza dell’Igiene e sanità, sale invece Pierpaolo Sileri, docente alla facoltà di Medicina di Roma Tor Vergata, alla sua prima esperienza parlamentare.

La doppia presidenza allo stesso partito ha poche corrispondenze negli altri gruppi di lavoro, e anche questo dà da pensare: le commissioni Bilancio saranno presiedute dal leghista Claudio Borghi alla Camera (tra i componenti il presidente della Fofi Andrea Mandelli) e dal Cinquestelle Daniele Pesco al Senato; alle Finanze vanno invece il leghista Alberto Bagnai al Senato e la pentastellata Carla Ruocco alla Camera; le commissioni Lavoro avranno per presidenti Andrea Giaccone (Lega) alla Camera e Nunzia Catalfo (M5S) al Senato; ai Lavori pubblici vanno il pentastellato Mauro Coltorti al Senato e la leghista Barbara Saltamartini alla Camera (dove la commissione si chiama Attività produttive); all’Affari costituzionali Stefano Borghesi della Lega per il Senato e Giuseppe Brescia (M5S) per la Camera. Alla Giustizia Giulia Sarti (M5S) a Montecitorio e Andrea Ostellari (Lega) a Palazzo Madama.

Indicazioni utili anche da una scorsa alla lista dei componenti delle due commissioni sanità (le dodicesime, nel linguaggio parlamentare): al Senato i farmacisti ritrovano l’ex sottosegretario alla Salute del governo Gentiloni, Davide Faraone, Paola Binetti e Maria Rizzotti (Forza Italia), Maria Cristina Cantù (Lega) el’ex governatore della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani (che ottiene una delle due vicepresidenze); alla Camera un altro ex sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo, la leghista Rossana Boldi (vicepresidente) e la Pd Elena Carnevali, già alla dodicesima nella precedente legislatura. Attenzione però: i volti da “dejà vu” non sono tantissimi e se è vero quello che si diceva ieri in ambienti industriali – complessivamente, nelle commissioni i “rinominati” non supererebbero il 20% – a tutte le categorie toccherà rimboccarsi le maniche e ricominciare già da domani a ritessere la tela delle relazioni politiche. E forse, stavolta sarà più difficile che in precedenza.