Ammontano a 5 milioni i test rapidi per covid che verranno distribuiti ai medici di famiglia una volta aggiudicata la gara bandita dal commissario straordinario per l’emergenza pandemica, Domenico Arcuri. Lo ha annunciato ieri il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, durante la visita al Festival 2020 dello Sviluppo Sostenibile in programma alla Farnesina: «Mercoledì c’è stato un bel segnale: un importante sindacato dei medici di famiglia, la Fimmg, ha dichiarato che i suoi iscritti sono disponibili a effettuare i test (lo ha detto il segretario generale, Silvestro Scotti, aprendo il 77° Congresso nazionale, ndr). In questo modo sarà possibile affrontare le prossime settimane con minore ansia, in quanto c’è una crescente richiesta dalla popolazione per poter effettuare i test».
Ma dai medici di famiglia arrivano anche messaggi di preoccupazione, perché quasi uno su due teme che le dosi di vaccino antinfluenzale messe a disposizione dal Ssn non saranno sufficienti a coprire la domanda di quest’anno. Lo rivela un sondaggio realizzato dal Centro studi della Fimmg tra le sue rappresentanze provinciali, sempre nella cornice del Congresso nazionale in corso a Villasimius (Cagliari).
Oltre il 60% delle sezioni, in particolare, confida che la campagna vaccinale partirà nella prima metà di ottobre. E per gestirla, riferisce l’86% del campione, i mmg aderenti aumenteranno la presenza in studio, anche al di fuori del normale orario di ambulatorio; per il 54% saranno reperiti locali o spazi più ampi, per il 25% verrà messo a disposizione personale infermieristico aggiuntivo. Il 66% degli intervistati, tuttavia, segnala insufficienze nelle forniture di dpi per affrontate con sicurezza la campagna antiinfluenzale.