Il rinnovo della convenzione tra Regioni e specialisti ambulatoriali «è un buon viatico per concludere le trattative di tutti i settori e le aree negoziali ancora in attesa». E’ il commento con cui il sottosegretario alla Salute, Luca Coletto, ha accolto ieri la notizia dell’accordo contrattuale sottoscritto ieri da Sisac e sigle di categoria dei medici specialisti, dei veterinari e delle altre professioni dell’area ambulatoriale (biologi, chimici e psicologi). «Voglio esprimere soddisfazione per l’intesa» dichiara in una nota Coletto «raggiunta al termine di una contrattazione serrata ma proficua. Sisac e organizzazioni sindacali hanno dimostrato di incontrandosi e mediando le posizioni reciproche si riesce a fornire un valido strumento di regolamentazione del rapporto di lavoro, utile tanto alla categoria quanto alle amministrazioni che impiegano tale personale».
L’intesa, che riguarda circa 18mila medici e professionisti della sanità, aggiorna il trattamento economico di medici e professionisti ambulatoriali per un finanziamento a regime di circa 40 milioni di euro annui. Tra le altre novità spicca l’integrazione dell’assistenza specialistica con le forme organizzative degli altri medici convenzionati, ossia le aggregazioni complesse dei generalisti.
L’accenno di Coletto alle altre trattative ancora da chiudere sembra chiamare in causa tanto i medici di famiglia quanto le farmacie: nel caso di queste ultime, è trascorso un anno esatto dall’ultimo incontro tra Sisac e sindacati di categoria (Federfarma e Assofarm) per il rinnovo della convenzione; a maggio, poco prima delle elezioni regionali, l’assessore alla Salute dell’Emilia Romagna Sergio Venturi aveva ventilato la possibilità di riscrivere l’atto di indirizzo e ricominciare da zero la trattativa. Nello stallo anche il tavolo tra Siac e medici di famiglia, che l’altro ieri hanno annunciato lo stato di agitazione dal 7 luglio.