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Covid-19, l’Oms: parlare di pandemia con cautela, pochi casi fuori della Cina

19 Febbraio 2020

«Quando si parla di possibile pandemia da nuovo coronavirus bisogna usare cautela: la percentuale di casi confermati al di fuori della Cina e della provincia di Hubei è molto bassa, e quasi tutti hanno un collegamento con il Paese asiatico». Lo ha detto Mike Ryan, capo del Programma di emergenze sanitarie dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) nel corso di una conferenza stampa a Ginevra. «Dobbiamo sempre basarci sulle evidenze scientifiche» è la sua raccomandazione «considerato comunque che non esiste il rischio zero».

Quello che dicono le evidenze, dunque, è che Covid-19 non è mortale come altri coronavirus come Sars e Mers: «Oltre l’80% dei pazienti ha una forma moderata e guarisce» ha spiegato il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus «nel 14% dei casi il virus causa malattia severa, con polmonite e respiro corto. E circa il 5% dei pazienti va incontro a un quadro critico con insufficienza respiratoria, shock settico e collasso multi-organo. Nel 2% dei casi riportati di Covid-19 il virus è risultato fatale, più nei pazienti anziani. Ci sono meno casi tra i bambini e abbiamo bisogno di ulteriori ricerche per capire perché». Uno studio del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ccdc) indica che l’80,9% delle infezioni è classificato come lieve, il 13,8% come grave e solo il 4,7% è critico. Il numero di morti tra le persone infette rimane basso. Tra queste la stragrande maggioranza è concentrata tra gli over 80.