Quasi mille supermercati ispezionati, 173 irregolarità riscontrate, nove responsabili deferiti all’autorità giudiziaria e 177 violazioni amministrative contestate, per un ammontare di 202 mila euro. E’ il bilancio della campagna di controlli condotta a livello nazionale dal Comando carabinieri per la tutela della salute per verificare il rispetto delle norme di sicurezza per l’emergenza covid nelle strutture della gdo.
In tutto, spiega una nota dei Nas, sono state individuate 226 irregolarità, delle quali 39 riconducibili a carenze igieniche per mancata esecuzione delle operazioni di pulizia e sanificazione dei locali e delle attrezzature d’uso comune; seguono l’omessa indicazione delle informazioni agli utenti sulle norme di comportamento (presenze massime nei locali, distanziamento) e il malfunzionamento o l’assenza dei dispenser per la disinfezione delle mani.
Nelle verifiche sono stati eseguiti tamponi per la ricerca del covid-19 sulle superfici di maggiore contatto, per un totale di 1.060 campioni poi analizzati in laboratorio. Gli esiti analitici hanno rilevato la presenza di materiale genetico del virus in 18 prelievi, provenienti da carrelli e cestini, tastiere Pos, tasti delle bilance e dispositivi “tagliacode”. I supermercati cui si riferiscono i tamponi positivi sono ubicati nelle città di Roma, Latina, Frosinone, Grosseto, Terni, Salerno e Catania, nonché nelle province di Parma, Perugia e Cagliari.
Nel corso delle ispezioni, prosegue la nota, i Nas hanno individuato anche gravi carenze igieniche, gestionali e strutturali, che hanno determinato l’immediata sospensione dell’attività commerciale nei confronti di 12 supermercati (dei quali 3 per violazioni alle misure anti-covid) e il sequestro di oltre 2.000 kg di prodotti alimentari risultati non adatti al consumo, per mancanza di tracciabilità e modalità di conservazione non idonea.