Dal 4 gennaio l’Italia ha impresso una forte accelerazione alla propria campagna vaccinale contro covid e ieri ha raggiunto una media giornaliera di 65mila somministrazioni, un valore che al momento la colloca al primo posto in Europa per efficienza della macchina organizzativa. A dirlo è Our World in Data, sito di dati e statistiche partecipato dall’Università di Oxford: a ieri, nel nostro Paese sono state inoculate dall’inizio della campagna poco più di 504mila dosi (in Europa fa meglio solo il Regno Unito, 1,3 milioni al 3 gennaio) per una media di 0,83 dosi ogni mille abitanti.
Soddisfazione per i dati da Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni e governatore dell’Emilia Romagna: «Si stimava che avremmo raggiunto l’immunità di gregge per fine anno» commenta all’Ansa «io penso che potremmo averla anche prima e noi siamo pronti a compiere uno sforzo straordinario: se oggi facciamo 50-60 mila vaccini, da marzo vogliamo triplicare: sarà questa la vera sfida».
Per riuscirsi, ha continuato Bonaccini, bisognerà che nella seconda fase si sia «veloci e organizzati: ho già detto ai direttori generali delle Asl emiliano-romagnole di tenersi pronti a vaccinare anche nelle ore notturne se serve». Occorrerà quindi coinvolgere anche i medici base, «perché sono fondamentali per ampliare la platea dei vaccinatori ed estendere la rete delle sedi vaccinali». E le farmacie? «Perché no», ha detto Arcuri nella consueta conferenza stampa del giovedì.
Intanto anche i presidenti delle singole Regioni mettono sul tavolo i loro numeri: la Toscana, ha scritto ieri su Facebook il presidente Eugenio Giani, ha somministrato finora oltre 31.600, quasi 6.000 delle quali nelle Rsa. «Siamo la prima Regione per numero di vaccini somministrati in rapporto alle dosi consegnate».
In Campania, invece, il presidente Vincenzo De Luca ha chiesto ai direttori generali delle Asl di raddoppiare l’attuale ritmo delle somministrazioni giornaliere: «L’obiettivo è di vaccinare con due dosi 4,2 milioni di cittadini» ha detto alla stampa «mi auguro di poterci arrivare al ritmo di 20mila inoculazioni al. È uno sforzo gigantesco, servirà un’organizzazione rigorosa, straordinaria e senza distrazioni».
Soddisfazione per l’andamento della campagna vaccinale anche nelle Marche: «Siamo al quarto posto per dosi somministrate con il 50,8%» commenta il presidente della Regione, Francesco Acquaroli «sono 8 punti percentuali sopra la media nazionale, che si ferma al 42,2%». «Al momento la nostra Regione somministra tra i 1.500 e i 2.000 vaccini al giorno» riferisce il presidente Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga «ma non appena avremo ampia disponibilità di vaccini e personale la campagna diventerà serrata, 7 giorni su 7. Il nostro obiettivo è di raggiungere nelle prossime settimane tutte le case di riposo del Friuli e vaccinarne gli ospiti nel minor tempo possibile tutti gli ospiti».
In Veneto invece sono 49mila le dosi di vaccino consegnate e un quarto, il 24,70%, quelle già somministrate. Lo ha riferito il presidente Luca Zaia nel corso dell’usuale incontro settimanale con la stampa. «Dalle prossime forniture cominceremo ad accantonare una quota delle dosi in arrivo per i richiami» ha aggiunto.
Continua ad aggiornarsi anche la mappa delle regioni e province dove i farmacisti del territorio vengono chiamati per la somministrazione della prima dose. In Campania ha già cominciato l’Asl di Benevento e le altre dovrebbero seguire da qui alla fine del mese. In Calabria una nota della Regione ha comunicato che nel primo scaglione di “vaccinandi” rientreranno farmacisti del territorio, specialisti ambulatoriali, medici di mg, pediatri di libera scelta e assistenti, medici in formazione, specializzandi, tirocinanti e operatori del settore sanitario.