Trento e Bolzano, quindi Toscana, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Veneto. Sono le Regioni nelle quali i servizi sanitari mostrano le migliori performance secondo il rapporto 2018 del Centro studi Crea Sanità dell’università Tor Vergata di Roma. Presentata ieri alla stampa, la ricerca è stata condotta anche quest’anno attraverso la raccolta di valutazioni e opinioni di un “panel” di cento esperti, in rappresentanza di cinque categorie (aziende sanitarie, società scientifiche, istituzioni nazionali e regionali, associazioni dei cittadini e industria medicale). Ne è scaturita così una classifica dei sistemi sanitari regionali di tipo multidimensionale, diretta cioè a valutare le performance sotto vari profili: sociale, esiti, appropriatezza, innovazione e economico finanziaria.
Ancora una volta, la parte alta della graduatoria è dominata dalle regioni del Nord, mentre Sicilia, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria stanno nelle posizioni “critiche” e la Sardegna recita la parte del fanalino di coda. Si collocano invece in una posizione intermedia del ranking Valle d’Aosta, Marche, Liguria, Umbria, Piemonte, Lazio, Abruzzo. «I livelli maggiori di tutela della Salute si riscontrano nelle Regioni del Nord-Est del Paese», commenta in particolare la ricerca del Crea, ovvero laddove sono più sviluppate politiche di integrazione fra Sanità e Sociale. Avanzano rispetto allo scorso anno Trento e Bolzano (dall’area di performance intermedia a quella di eccellenza) e il Friuli (da area critica ad area intermedia). Retrocede in coda la Sardegna, il cui servizio sanitario nel 2017 aveva avuto prestazioni nella media. Il gap tra Regioni in sostanziale equilibrio e Regioni in Piano di Rientro, si legge nel rapporto, «tende a ridursi, proporzionalmente al progressivo superamento delle condizioni di “ritardo” delle Regioni in Piano di rientro».
