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Anelli (Fnomceo): servono mascherine protettive e dpi per tutti i medici

13 Marzo 2020

Fornire con urgenza mascherine, grembiuli e il resto del corredo standard di dpi (dispositivi di protezione individuale) a tutti i medici, dagli ospedalieri ai generalisti, dalle guardie al 118, dagli odontoiatri agli specialisti ambulatoriali. E limitare gli accessi a tutti gli ambulatori delle cure primarie (medicina di famiglia, continuità assistenziale, pediatria di libera scelta), attraverso triage telefonici e ingressi contingentati. E’ la ricetta proposta al ministero della Salute dalla Federazione degli ordini dei medici per contrastare l’epidemia di coronavirus: alla base il principio che per fermare i contagi occorre intervenire sui cosiddetti “super-diffusori”, le persone cioè che per il loro lavoro entrano in contatto con un numero di persone superiore alla media: «Si dice che statisticamente ogni persona infetta dal coronavirus può contagiarne altre due» scrive in una lettera il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli «quando ad ammalarsi è un medico può trasmettere il covid-19 anche ad altre 10 persone».

Di qui la richiesta di dotazioni protettive per tutti i medici, a prescindere dall’ambito di lavoro (ospedale o territorio) e la regolamentazione degli accessi ad ambulatori e studi medici: «Vanno limitati ai soli casi indifferibili» prosegue Anelli «organizzati su appuntamento e previo triage telefonico. E i pazienti devono essere fatti entrare uno alla volta, eventualmente con un accompagnatore se hanno difficoltà a muoversi».

E’ un modello, osserva Anelli, già adottato in Puglia e in province come Reggio Emilia, che ora va esteso a tutto il territorio nazionale. «Nella sola provincia di Bergamo» conclude il presidente della Fnomceo «sono a oggi cinquanta i medici infettati, con un decesso. Il 12% dei contagiati, dicono dati dell’assessorato al welfare, erano operatori sanitari. Cosa stiamo aspettando? Di questo passo non solo non ci saranno abbastanza medici per assistere tutti, ma gli stessi sanitari diventeranno veicolo d’infezione».