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Da Simg un decalogo per i mmg con le cautele anti-covid da adottare

15 Luglio 2022

Ricevere i pazienti in studio in maniera programmata, per quanto possibile; evitare l’affollamento delle sale d’attesa; visitare a domicilio e nelle strutture residenziali soltanto nei casi non differibili. Sono alcune delle raccomandazioni che la Simg rivolge ai medici di famiglia per far fronte alla re crudescenza pandemica di queste settimane. «Siamo convinti che il virus, ormai endemico, non debba spaventare i più, anche se in diverse parti del mondo è già stata isolata un’ennesima variante molto più contagiosa dell’attuale» spiega Ignazio Grattagliano, coordinatore Attività covid-19 della Simg «allo stesso tempo, l’infezione da Sars-CoV-2 impone ai soggetti più vulnerabili massima attenzione».

«Le varianti continueranno ad essere individuate, isolate e studiate» aggunge Claudio Cricelli, presidente della Simg «sono in sperimentazione vaccini anti-covid e terapie antivirali e monoclonali che si aggiungeranno alle cure già disponibili, le quali a loro volta dovrebbero essere prescritte maggiormente dai nostri mmg».

Nell’attività giornaliera, duunque, i medici di famiglia devono adottare una serie di cautele ispirate a un piano coerente “anti-covid”. E a tal fine la Simg ha elaborato un decalogo che dovrebbe essere di riferimento non soltanto per i curanti, ma anche per i pazienti.

  1. Ricevere i pazienti in studio per quanto possibile in maniera programmata.
  2. Evitare affollamento delle sale d’attesa.
  3. Eseguire visite domiciliari ed accessi in strutture residenziali solo per casi non differibili.
  4. Sospettare un caso di COVID ogni qualvolta un assistito riferisca sintomi attinenti e richiedere tampone di verifica.
  5. Evitare contatto diretto con pazienti infetti che potranno essere gestiti e monitorati a distanza per via telefonica.
  6. Mantenere distanza di sicurezza dai pazienti e visitarli con adeguati DPI (guanti, mascherine FFP2, occhiali/visiera).
  7. Disinfettare mani e strumentario dopo ogni visita medica.
  8. In presenza di un portatore sintomatico del virus valutarne subito la sua vulnerabilità e nel caso avviare quanto prima la prescrizione di terapia specifica (antivirali, anticorpi monoclonali).
  9. Nel paziente infetto evitare l’uso inappropriato di farmaci quali antibiotici, EBPM, cortisonici, ossigenoterapia.
  10. Promuovere la vaccinazione dei soggetti particolarmente fragili.