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Dall’Ema via libera alla seconda dose di Pfizer non oltre i 42 giorni

13 Maggio 2021

«Somministrare la seconda dose del vaccino Pfizer in un intervallo fino a 42 giorni dalla prima non sarebbe una deviazione dalle raccomandazioni e non violerebbe le condizioni autorizzate. Rimanere in questo intervallo non dovrebbe costituire un grosso problema». Lo ha detto ieri ai giornalisti Marco Cavaleri, responsabile della strategia sui vaccini dell’Ema, in un intervento che di fatto ha avallato la decisione del governo italiano di raddoppiare da tre a sei settimane la distanza massima tra prima e seconda dose. «La raccomandazione inclusa nelle informazioni del prodotto riporta un intervallo di tre settimane perché questo è il periodo considerato negli studi clinici» ha ricordato Cavaleri «va sottolineato però che nei trial la seconda dose poteva essere somministrata in una finestra fino a 42 giorni».

A proposito dell’efficacia dei vaccini mrna sulla variante indiana, Cavaleri si è mostrato ottimista. «Stiamo monitorando i dati» ha detto «sono abbastanza rassicuranti sul fatto che i vaccini sviluppati con tecnologia mrna saranno in grado di neutralizzare la variante indiana in misura sufficiente a garantire una protezione adeguata. Crediamo anche che i vaccini basati su tecnologia a vettore virale saranno efficaci ma aspettiamo di avere più dati reali dall’India».

A breve, ha detto ancora il dirigente dell’Ema, l’Agenzia europea dovrebbe dare il via libera all’uso del vaccino Pfizer sugli adolescenti. «Abbiamo accelerato la procedura» ha spiegato «speriamo di rilasciare l’autorizzare entro la fine di maggio».