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Ddl concorrenza, oggi si dovrebbe sapere se ci sarà la fiducia sul testo base

24 Maggio 2022

Dovrebbe essere svelato oggi il destino del ddl concorrenza dopo l’aut-aut impartito la settimana scorsa dal presidente del Consiglio Mario Draghi, che intende “disincagliare” il testo dalle secche della commissione Industria del Senato e per farlo votare entro fine mese. Stasera, infatti, scade il termine fissato dal premier perché i partiti di maggioranza trovino un’intesa sulla liberalizzazione delle concessioni balneari, passato il quale ci penserà il Governo a superare l’impasse, ponendo la fiducia.

La minaccia della “spallata” si spiega con il rapporto che lega ddl concorrenza e Pnrr: fin da subito, l’Ue ha posto tra le condizioni che il nostro Paese avrebbe dovuto soddisfare per accedere ai finanziamenti del Recovery Fund alcune liberalizzazioni da approvare con il nuovo ddl concorrenza, tra le quali – appunto – le norme in materia di concessioni per gli stabilimenti balneari. Il testo va approvato entro l’autunno e sulla tabella di marcia le Camere sono già in ritardo, visto che l’intenzione era quella di far approvare il ddl al Senato entro Pasqua.

Rispetto alla querelle le farmacie figurano tra gli spettatori direttamente interessati. Se il Governo dovesse porre la fiducia, infatti, lo farebbe sul testo base, facendo quindi saltare tutti gli emendamenti già approvati in Commissione. E’ il caso per esempio dell’articolo 15, che nella formulazione originale abrogava l’articolo 11, comma 1, della legge 189/2012 sul patent linkage: con tale intervento, le aziende genericiste potrebbero anticipare a prima della scadenza brevettuale le formalità regolatorie, in modo da essere sul mercato con il loro equivalente non appena il brevetto decade. Durante l’esame in Commissione, tuttavia, era stata trovata l’intesa su una riformulazione che di fatto ripristina il patent linkage, ma se dovesse arrivare la fiducia sul testo base si tornerebbe alla prima versione (con grande soddisfazione dei produttori di equivalenti).

Ma l’attenzione delle farmacie è rivolta anche all’articolo 14, che nel testo originario elimina l’obbligo a carico dei distributori farmaceutici di detenere almeno il 90% dei medicinali autorizzati e rimborsati in regime di Ssn.