Al fine di garantire l’accesso ai medicinali nelle aree svantaggiate e nelle piccole isole, «la distribuzione dei farmaci può essere affidata attraverso i canali di Poste Italiane». E’ quanto dispone l’emendamento 14.6 (Pirro, M5S) al disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza, attualmente all’esame della commissione Industria del Senato. E’ una delle oltre 800 proposte di modifica che i gruppi hanno presentato la settimana scorsa e la Commissione dovrebbe cominciare a esaminare a partire da oggi.
Parecchi gli interventi di diretto interesse per le farmacie. Il più rilevante – oltre a quello che riguarda Poste Italiane – è senz’altro l’emendamento 13.0.9 (prima firmataria Angrisani, gruppo Misto) che vieterebbe società di capitale e farmacisti titolari di possedere «più di una farmacia sul territorio nazionale, anche mediante società collegate o controllate ai sensi dell’articolo 2359 del codice civile nonché ai sensi dell’articolo 7 della legge 10 ottobre 1990, n. 287».
Da segnalare anche l’emendamento 17.0.3 (Pirro) che concederebbe ai distributori farmaceutici un credito d’imposta «al fine di garantire la regolare attività degli operatori». Il fondo di sostegno avrebbe «una dotazione di 60 milioni di euro a decorrere dal 2022» e il credito d’imposta ammonterebbe al 10% dei costi sostenuti nell’esercizio dell’attività di distribuzione all’ingrosso di medicinali (articolo 100 d.lgs 219/2006).
Merita un cenno anche l’emendamento 13.34, che vincolerebbe l’accreditamento delle strutture sanitarie di ricovero e cura alla presenza «della figura professionale del farmacista abilitato e specializzato in farmacia ospedaliera, per l’attività di gestione della farmacia interna».
Tra gli emendamenti, infine, anche alcune proposte in tema di patent linkage e tamponi antigenici nelle parafarmacie.