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Ddl Semplificazioni, Aisi (laboratori) avvia ciclo di incontri al Senato

23 Ottobre 2024

Prosegue l’offensiva dell’Aisi, l’Associazione imprese sanitarie indipendenti, contro il ddl Semplificazioni e le sue norme sulla farmacia dei servizi, che cmincerà dal Senato il proprio iter di conversione. L’esecutivo dell’organizzazione che rappresenta i laboratori, in particolare, ha avuto incontri con il presidente della commissione Sanità del Senato, Francesco Zaffini, e il relatore del disegno di legge, Costanzo Della Porta (entrambi FdI), insieme a diversi esponenti di Forza Italia e Fratelli d’Italia.

Tra i punti sollevati, spiega una nota, la disparità normativa che si verrebbe a creare tra le farmacie e le strutture private accreditate, che sono tenute a conseguire l’autorizzazione di Asl e Regioni e dimostrare il rispetto di standard complessi. Al contrario, le farmacie, secondo quanto previsto dal ddl, potrebbero erogare servizi sanitari con una semplice autorizzazione comunale o dell’Asl, senza dover rispettare le stesse normative.

«Questa deregolamentazione» denuncia l’Aisi «ridurrebbe drasticamente la qualità dei servizi sanitari e creerebbe confusione nei cittadini, che non sarebbero in grado di distinguere tra un servizio erogato in farmacia e uno fornito in una struttura accreditata». L’associazione sottolinea anche l’impatto economico di questa normativa: le strutture accreditate devono rispettare vincoli di bilancio stringenti e affrontare elevati costi per mantenere i loro standard, mentre le farmacie non sarebbero soggette agli stessi obblighi, creando una situazione di concorrenza sleale.

Un altro punto chiave riguarda la sicurezza delle prestazioni. «Le farmacie» ribadisce l’associazione «non dispongono del personale medico specializzato necessario per eseguire prestazioni come analisi diagnostiche o screening, che richiedono competenze specifiche e rigidi standard di qualità». L’erogazione di tali servizi senza la supervisione di medici, infermieri o biologi qualificati potrebbe comportare gravi rischi.

L’associazione ha promesso di intraprendere tutte le azioni necessarie per bloccare la parificazione delle farmacie alle strutture sanitarie accreditate. «La salute pubblica deve essere una priorità» conclude l’associazione «e non può essere sacrificata per facilitare la liberalizzazione di servizi che richiedono qualifiche e regolamentazioni severe».