Respinti, ritirati o accantonati. Non hanno superato il vaglio della commissione Affari costituzionali del Senato gli emendamenti al decreto 127/2021 (il cosiddetto green pass ter) che puntavano ad abbassare il prezzo calmierato dei tamponi antigenici o estenderne la gratuità per scaglioni di reddito. Lo stop è arrivato mercoledì 3 agosto, nella seduta della Commissione che ha passato al voto tutti gli emendamenti al ddl di conversione. Le proposte 4.0.2, 4.0.3 e 4.0.5, che chiedevano di ridurre a 5 euro il prezzo calmierato dei tamponi rapidi, sono stati respinti con il parere contrario della commissione Bilancio; l’emendamento 4.0.4, che proponeva prezzi differenziati per fasce di reddito è stato accantonato.
Stesso destino per le proposte 4.6 e 4.11, che chiedevano la gratuità dei tamponi per i «soggetti con reddito familiare complessivo inferiore a 18mila euro» e per chi ha «la necessità di accedere a una struttura ospedaliera pubblica o privata accreditata per una visita medica, per l’accompagnamento di un parente in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità o per fare visita a un parente». E’ stato invece ritirato l’emendamento 4.7, che proponeva tamponi gratuiti per chi è «impegnato in attività di pubblica sicurezza, anche a titolo di volontariato», è stato respinto il 4.10, anch’esso diretto a estendere la gratuità degli antigenici, è infine decaduto per assenza dei proponenti nella seduta di lavoro il 4.0.6, che chiedeva la stipula di un nuovo Protocollo d’intesa (sempre per la gratuità dei tamponi).