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Donne, maggioranza nel Ssn ma poche ai vertici. Anche nella farmacia

9 Marzo 2024

Nonostante una presenza sempre maggiore nel personale medico e sanitario, le donne che ricoprono un incarico di direttore di struttura nel Servizio sanitario nazionale rimangono meno degli uomini e il loro totale non subisce variazioni nel tempo: nel 2022 erano solo l’8,3% delle donne, contro il 20,6% deglio uomini; in altri termini, l’80% degli incarichi di direttore di struttura è ricoperto da uomini e solo il restante 20% da donne. I dati arrivano dal ministero della Salute e sono stati diffusi ieri in occasione della Giornata internazionale della donna: secondo l’ultimo Annuario statistico del Sistema sanitario nazionale, riporta il dicastero, le donne che operano stabilmente nelle strutture del Ssn rappresentano al 31 dicembre 2022 il 70% degli oltre 625.000 professionisti.

Negli ultimi dieci anni, dicono ancora i dati, la presenza femminile si è sempre più affermata, con un aumento di quasi 5 punti percentuali. E il fenomeno è ancora più evidente tra il personale medico, in cui la quota di donne ha visto un incremento di oltre 12 punti percentuali. Al 31 dicembre 2022. le donne medico del Ssn sono oltre 53mila e rappresentando oltre il 52% del totale dei medici.

I dati sulle assunzioni, poi, dicono che la quota femminile è destinata a crescere ulteriormente: nel corso del 2022 le donne assunte sono state circa 46mila, pari al 68,1% del totale degli assunti. Tra i medici il 58,3% degli assunti sono donne, nel personale infermieristico tale percentuale è pari al 76,2%.

Le donne inoltre risultano generalmente più giovani dei colleghi uomini, soprattutto tra i dirigenti medici. Il motivo, suggerisce il Ministero, va cercato verosimilmente nella crescente femminilizzazione delle professioni, con maggiori immissioni in servizio di dipendenti di genere femminile cui corrisponde spesso un’età anagrafica non avanzata.

La presenza femminile, in particolare, è maggiormente concentrata nell’area funzionale dei servizi e nell’area della medicina. Per quanto riguarda l’area della chirurgia, si evidenzia nel corso degli ultimi anni un incremento della presenza femminile che passa dal 28,4% al 35,6%. Anche per i medici di medicina generale si registra un trend crescente della presenza femminile: nel 2023, dei 37.991 medici di medicina generale il 42,3% è donna, tra i pediatri di libera scelta il 69,9% è donna.

E i farmacisti? Qui aiutano i dati forniti dalla Fofi: su 105mila iscritti all’Albo 72mila sono donne, cioè il 68% circa. Quanto ai titolari di farmacia, secondo l’ultimo annuario di Federfarma (2021) è donna il 55%. Come già per il Ssn, però, la componente femminile sconta una ridotta rappresentatività ai vertici delle associazioni di rappresentanza. Nel caso della Fofi, non figura alcuna donna nel Comitato centrale della Federazione e tra i presidenti provinciali di Ordine si aggirano attorno al 10%. Nel caso di Federfarma, invece, sono due le donne che siedono nel Consiglio di presidenza e si attesta di nuovo attorno al 10% la quota delle presidenze provinciali al femminile.