L’Ema ha avviato la revisione dei dati attualmente disponibili su Paxlovid, farmaco per il trattamento orale di covid-19 sviluppato da Pfizer, per supportare le autorità nazionali che volessero autorizzarne l’uso precoce prima dell’autorizzazione all’immissione in commercio, in contesti di forte emergenza. A riferirlo una nota diffusa ieri dall’Agenzia europea: il Comitato per i medicinali umani (Chmp) dell’Ema esaminerà i dati di uno studio che confronta l’effetto del farmaco (PF-07321332/ritonavir) con quello di un placebo in pazienti non ospedalizzati con covid-19 da lieve a moderato, ma con rischio elevato di progressione verso una malattia grave.
I risultati preliminari, continua la nota, indicano che Paxlovid ha ridotto il rischio di ospedalizzazione o morte rispetto al placebo quando il trattamento è stato somministrato entro 3 o 5 giorni dall’inizio dei sintomi. Il Chmp esaminerà anche i dati sulla qualità e la sicurezza del medicinale.
Questa revisione, ricorda l’Ema, fornirà raccomandazioni nel più breve tempo possibile in modo che possano essere utilizzate dalle autorità nazionali che desiderano prendere decisioni basate su prove sull’uso precoce del medicinale. Paxlovid è un farmaco antivirale orale che riduce la capacità di Sars-CoV-2 di moltiplicarsi nel corpo. Il principio attivo PF-07321332 blocca l’attività di un enzima necessario al virus per moltiplicarsi, ritonavir (un inibitore della proteasi) rallenta la degradazione di PF-07321332 consentendogli di rimanere più a lungo nel corpo e influenzare il virus.