Ha trovato ieri ampia eco sulla stampa nazionale la notizia del sequestro, a Perugia, di una “bustina” di eroina tagliata con fentanyl, il farmaco che autorità sanitarie e inquirenti hanno messo sotto sorveglianza da alcuni mesi. È la prima volta che nel nostro Paese si registra un caso di questo genere e la circostanza ha fatto subito scattare un’allerta di grado 3. Dal canto suo, l’Istituto superiore di sanità ha diramato ieri una nota che ricorda a operatori e pubblico le caratteristiche principali dell’oppioide.
Il fentanyl, ribadisce in particolare il comunicato, ha proprietà analgesico-narcotiche ed è circa 100 volte più potente della morfina e 100 volte più tossico. Tra i suoi analoghi, che arrivano a essere fino a mille volte più potenti della morfina, si annoverano il sufentanyl o il carfentanyl. In Italia viene utilizzato come anestetico generale nelle operazioni di chirurgia maggiore e nella terapia palliativa per il dolore terminale oncologico; nel mercato delle droghe, invece, può essere utilizzato come agente di taglio dell’eroina o anche al posto dell’eroina stessa.
Il fentanyl e i suoi analoghi possono essere prodotti nei cosiddetti “kitchen laboratories”, laboratori dove la sostanza viene “cucinata” non solo perché risulti più potente, ma anche più economica. «Poiché il fentanyl si lega ai recettori cerebrali in modo molto più potente degli oppioidi» avverte l’Iss «diventa molto più difficile, quasi impossibile, invertire l’overdose ricorrendo al naloxone, che è il farmaco generalmente utilizzato per intervenire nelle overdose da oppiacei».
È invece un errore definire l’eroina tagliata con fentanyl la «droga degli zombie»: in quest’ultima, infatti, la sostanza che viene aggiunta è la xilazina, anestetico e miorilassante veterinario, al momento utilizzato pochissimo in Italia ma impiegato invece dal mercato illecito per fare un taglio che dia più potenza alla preparazione ma costi di meno. La xilazina produce delle ulcere cutanee negli arti superiori e inferiori, soprattutto dove avviene l’iniezione delle preparazioni di eroina.
L’allerta di terzo grado, ricorda ancora l’Iss, è una comunicazione di massima urgenza che viene mandata a tutti gli operatori che hanno a che fare con i consumatori di sostanze d’abuso. Nei destinatari di questa comunicazione ci sono tossicologie forensi, forze di Polizia, il ministero della Salute, l’Aifa, gli assessorati regionali alla Salute, i Pronto Soccorso, gli Ospedali. Gli alert sono coordinati dal Dipartimento delle politiche anti-droga, il cui braccio operativo è il Centro nazionale dipendenze e doping dell’Istituto superiore di sanità. Tale allerta riguarda sostanze che possono provocare intossicazioni severe o morti, quale per esempio proprio il Fentanyl. Resta sempre valido anche il Piano nazionale di allerta sul Fentanyl partito il 12 marzo scorso dalla Presidenza del consiglio dei Ministri.