Per quasi un italiano su cinque l’assistenza farmaceutica impone alla propria famiglia un pesante onere finanziario, per il 70% implica qualche spesa e per il 10% è del tutto irrilevante. E’ quanto riferisce la ricerca condotta da Eurostat, l’ente statistico dell’Ue, per mettere a confronto le opinioni dei cittadini europei sui costi dell’assistenza sanitaria. Il quadro che ne emerge non vede l’Italia brillare: in media, la spesa farmaceutica sostenuta dalle famiglie viene ritenuta «elevata» (high) dal 12,6% degli europei, ma in Italia la quota cresce al 19,2% e in Polonia arriva al 39,7%. Per quasi la metà degli europei (48,7%) i farmaci non hanno invece alcun peso sulle uscite della famiglia, un’affermazione che in Italia viene condivisa soltanto da un cittadino su dieci.
Va ancora peggio per la spesa sanitaria: i suoi costi rappresentano un peso rilevante per il 29% degli italiani, un valore che colloca il nostro Paese al terzo posto in graduatoria dopo Cipro (39%) e Bulgaria (32%) e ben lontano dalla media Ue (11%). Per alcune tipologie di famiglia, poi, la valutazione espressa dagli italiani peggiora ulteriormente: nei nuclei familiari con un ultra65enne, la quota di coloro che giudicano pesanti i costi sanitari sostenuti sale al 32%; nelle famiglie con bambini arriva al 26%.
Valutazioni ancora più negative per le spese odontoiatriche: le ritiene pesanti quasi il 40% degli italiani, a fronte di una media europea del 17%. Sono più pessimisti di noi soltanto i ciprioti (47%), mentre i valori più bassi si registrano in Norvegia, Olanda e Finlandia.