Quando trattano di diabete i social network mostrano un elevato rischio di inaffidabilità, al punto che in media due messaggi su tre affermano falsità. E’ quanto emerge dalla prima ricerca mai condotta in materia di “fake news” sul diabete, firmata da Sanofi e Brand Reporter Lab con il contributo scientifico di Amd (Associazione medici diabetologi). Presentato a Milano in concomitanza con la Giornata mondiale del diabete, lo studio si è protratto dal gennaio al settembre scorso e ha scandagliato i maggiori canali social per intercettare messaggi e interventi dedicati al tema. Il bilancio riferisce di un totale di 133mila post, che hanno generato oltre 11 milioni di interazioni sulle principali piattaforme: Facebook (33,3%) e Twitter (29,8%) hanno veicolato la maggior parte dei post, Youtube invece ha monopolizzato l’engagement, ossia le interazioni (87,5%).
Un’analisi sui contenuti dei 100 post più virali (cioè più commentati o ridiffusi) in tema di diabete ha fatto subito emergere il nocciolo del problema: «Il 60% di questi “statement” è risultato falso» ha spiegato Diomira Cennamo, direttore scientifico di Brand Reporter Lab « l’8% potenzialmente veri e soltanto il 32% effettivamente veri». In sintesi, sui social due messaggi su tre forniscono informazioni non affidabili in materia di diabete e in alcuni casi diffondono indicazioni pericolose a pazienti e familiari.
Per fortuna nella Rete ci si imbatte anche in esperienze da tutelare e diffondere. Per esempio le piattaforma come Portale Diabete, dove chi naviga ha la garanzia che «ogni opinione di carattere medico è fornita esclusivamente da specialisti riconosciuti a livello nazionale e internazionale». Quanto ai social, resta insoluto il dilemma se i professionisti della salute (a partire da medici e farmacisti) debbano fare presenza fissa su questi canali e vestire i panni dei cosiddetti “influencer”. «I medici sono lì per distinguere tra scienza e aneddoti» ha commentato il diabetologo Enzo Bonora intervenendo all’evento organizzato da Sanofi per presentare la ricerca «ma quello che facciamo può essere potenziato: in una malattia come il diabete la motivazione è fondamentale e i social possono anche aiutare in questo processo». «I farmacisti del territorio combattono quotidianamente con le fake news» ricorda a FPress la presidente di Federfarma Lombardia, Annarosa Racca «e con il loro consiglio smontano o confutano la disinformazione proveniente dal web. I farmacisti sono già “influencer” accreditati dei loro clienti».