Sul governo della spesa farmaceutica pubblica cala una cabina di regia permanente. A crearla il ministero della Salute, che con un decreto promulgato il mese scorso (e di cui riferisce Quotidiano Sanità) ha istituito il “Tavolo tecnico in materia di revisione sistematica della governance farmaceutica”. Come esplicita il provvedimento, ne fanno parte il capo di Gabinetto del Ministero (con funzioni di coordinamento), il consigliere per gli affari giuridici, il capo della Segreteria tecnica, il capo di Gabinetto del ministero dell’Economia e delle finanze, il capo dell’ufficio coordinamento legislativo del Mef, il Ragioniere generale dello Stato, il direttore dei Dispositivi medici e del Servizio farmaceutico del ministero della Salute, il direttore generale della Programmazione sanitaria, due rappresentanti del Mef, un esperto del ministro della Salute e un rappresentante dell’Agenzia italiana del farmaco. Per lo svolgimento dei propri compiti e funzioni, inoltre, al gruppo di lavoro parteciperanno anche «le autorità politiche di riferimento».

La funzione del Tavolo, come recita il decreto nelle premesse, sarà quella di «garantire maggiore accessibilità nell’erogazione dei farmaci e, al contempo, assicurare il potenziamento della competitività e innovazione nel settore». I farmaci, infatti, «rappresentano un essenziale strumento di tutela della salute» e la «finalità dell’assistenza farmaceutica è quella di garantire ai cittadini farmaci con il migliore profilo rischio-beneficio, assicurando che la spesa farmaceutica si mantenga nell’ambito della cornice finanziaria programmata». Inoltre, va considerata «la rilevanza strategica del settore farmaceutico ai fini degli obiettivi di politica sanitaria, industriale e di innovazione».